Bari, 23 dic. (LaPresse) – Circa 60 tonnellate di prodotti alimentari scaduti o mal conservati sono stati sequestrati nell’ambito dell’operazione ‘Natale a tavola 2014’ per la sicurezza agroalimentare, effettuata dal comando regionale per la Puglia del Corpo forestale dello Stato, che ha portato a sei denunce e multe per circa 40mila euro. I sei indagati, rappresentanti legali di aziende alimentari di Bari, Brindisi, Terlizzi (Ba), Andria (Bt) e Trani (Bt), tutti con precedenti penali, detenevano o commercializzavano alimenti in condizioni igieniche carenti e in cattivo stato di conservazione, prodotti scaduti pronti ad essere utilizzati nella ristorazione e altri privi di tracciabilità riguardo a data e lotto di produzione o mancanti di autorizzazione sanitaria. Sotto sequestro sono finiti prodotti alimentari di ogni genere, tra cui salumi, sottaceti e alimenti sott’olio, formaggi, pasta, pesce, carne, farine, semole e dolci natalizi. Nel corso dell’operazione, il Nucleo tutela regolamenti comunitari e della Sezione di analisi criminale di Bari del Corpo forestale dello Stato ha passato al setaccio circa cinquanta aziende su tutto il territorio pugliese, tra ristoranti, esercizi commerciali all’ingrosso e al dettaglio e aziende produttrici, riscontrando a Terlizzi, Andria, Bari e Brindisi anche illeciti peggiori.
In particolare, in due paesini delle province di Bari e Brindisi, due aziende hanno messo in vendita confezioni di funghi e carciofi sott’olio con le indicazioni di ‘Prodotti Pugliesi’ o ‘Sapori di Puglia’ che invece erano state realizzate con materie prime provenienti dai Paesi dell’Unione europea ed extra Ue, come Cina, Polonia ed Egitto. Per questo motivo i due rappresentanti legali delle aziende, rispettivamente di 65 e 70 anni, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria. Sempre nel brindisino è stato denunciato un altro titolare del settore per mal conservazione della stessa tipologia di prodotti sott’olio. Durante altre ispezioni ad Andria sono state sequestrate confezioni di wurstel scaduti a cui un il titolare dell’esercizio aveva rimosso l’etichettatura originaria per apporne una nuova e continuare a vendere i prodotti. Il tutto avveniva in un box non autorizzato e senza i minimi requisiti igienici.
A Terlizzi (Ba) è stato denunciato un 54enne, rappresentante legale di una ditta, per aver venduto salumi e formaggi conservati a temperatura ambiente anziché nelle celle frigorifere. Anche in questo caso la commercializzazione dei prodotti avveniva in un box non autorizzato dall’Asl competente e senza i minimi requisiti igienici. A Trani infine è stata individuata un’azienda che camuffava semplici forme di provolone in modo da commercializzarlo come l’analogo formaggio a marchio Dop. Il 54enne titolare del negozio specializzato nella vendita di salumi e formaggi è stato segnalato all’autorità giudiziaria per frode in commercio e per aver falsificato il marchio Dop.