Milano, 24 gen. (LaPresse) – La presenza mafiosa nel Nord Italia deve “essere ormai letta in termini non già di mera infiltrazione, quanto piuttosto di interazione-occupazione” grazie a un “diffuso controllo del territorio” esercitato con il “metodo intimidatorio e in un clima di omertà”. Lo ha fatto notare il presidente della Corte d’Appello di Milano Giovanni Canzio in un passaggio della relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Un capitolo della relazione è dedicato proprio ai processi contro la ‘Ndrangheta in Lombardia, come quelli “Infinito 1 è Infinito 2 e altri” celebrati per “gravissimi fatti omicidiari” che hanno portato a “centinaia di condanne” per “secoli di carcere”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata