Lampedusa (Agrigento), 11 feb. (LaPresse) – E’ salito a 203 il numero delle vittime del naufragio avvenuto a largo di Lampedusa due giorni fa. Secondo quanto riferisce Carlotta Sami, portavoce di Unhcr, il numero di morti è stato confermato grazie alle testimonianze di alcuni superstiti, i quali hanno riferito che oltre ai tre gommoni accertati, ci sarebbe stata una quarta imbarcazione travolta dalle onde. “Questo però – riferisce Sami – a LaPresse – lo stiamo verificando”. Tra i 203 inghiottiti dalle onde ci sarebbe anche un ragazzino di 12 anni. Al momento i corpi recuperati sono 29: si tratta dei migranti morti assiderati durante il viaggio verso Lampedusa.
Le operazioni di soccorso erano iniziate domenica sera, quando due motovedette della guardia costiera si erano dirette a largo delle acque libiche, dopo aver ricevuto una segnalazione da un telefono satellitare. Secondo le prime informazioni, sarebbero stati 105 migranti i migranti trasbordati, erano stati trasbordati, 29 dei quali poi morti assiderati. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, invece, ci sarebbero stati altre due – o forse tre gommoni – in balia del mare molto agitato. Almeno 203, quindi, le vittime.
Save The Children ha chiesto al governo italiano di attivarsi “immediatamente esigendo un incontro urgente e straordinario del Consiglio dei ministri dell’Interno dell’Unione europea per ripristinare l’operazione Mare Nostrum o un sistema di soccorso simile che abbia il mandato, la capacità e i mezzi necessari per evitare che altre tragedie si ripetano”.