Bari, recuperati due tir rapinati: refurtiva da 500mila euro

Bari, 14 mar. (LaPresse) – Si è conclusa con un arresto e quattro persone denunciate in stato di libertà per ricettazione e installazione di apparecchiature atte ad impedire comunicazioni, un servizio antirapina disposto dai carabinieri di Bari ed eseguito dai militari delle Compagnia di Trani e Modugno che ha permesso di recuperare, presso due capannoni di Corato e Modugno, due tir appena rapinati con i rispettivi carichi ancora al completo.

Si tratta di due rapine avvenute nella zona industriale di Modugno e lungo la ss16 nei pressi dell’uscita di Giovinazzo ai danni rispettivamente di un autoarticolato carico di generi alimentari e di prodotti per l’alimentazione canina partito da Modugno e diretto a Rutigliano e di un tir carico di abbigliamento, televisori e bicilette partito sempre dalla zona industriale di Modugno e diretto a Molfetta.

In entrambe le circostanze ignoti malfattori, armati di pistole e travisati, dopo aver costretto gli autotrasportatori a fermarsi, si sono impossessati dei tir rilasciando gli autisti a Grumo a Appula e a Sannicandro di Bari. I malviventi, tuttavia, non hanno fatto i conti con i servizi antirapina predisposti dal comando provinciale di Bari che hanno consentito ai carabinieri di intercettare gli autoarticolati. Le ricerche del primo tir si sono concluse a Corato dove i carabinieri della Compagnia di Trani hanno sorpreso un 43enne e un 66enne del luogo mentre erano intenti a scaricare il contenuto dell’autoarticolato in un capannone.

Al termine di una perquisizione eseguita all’interno della struttura i carabinieri hanno rinvenuto 200 cartucce di vario calibro e 2 disturbatori di frequenza Jammer ancora accesi, il tutto sottoposto a sequestro. Le ricerche del secondo tir invece si sono concluse a Modugno dove i carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato un 33enne barese trovato in possesso del carico appena rapinato depositato in un capannone di proprietà di un 36enne e di un 27enne baresi deferiti in stato di libertà. Anche in questo caso i militari hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro un disturbatore di frequenza Jammer ancora in funzione.

La refurtiva, interamente recuperata, per un valore di 500mila euro è stata restituita agli aventi diritto.