Città del Vaticano (Vaticano), 12 apr. (LaPresse) – A cento anni dal massacro degli armeni la definizione di genocidio attribuita alla tragedia di un intero popolo fa ancora discutere e rischia di creare forti tensioni diplomatiche. E’ quanto avvenuto oggi, dopo che Papa Francesco ha parlato della vicenda come del “primo genocidio del XX secolo”, nel corso della messa celebrata in Vaticano. Affermazioni che hanno fatto infuriare la Turchia che da sempre rifiuta l’accezione di genocidio. In seguito alle parole del pontefice, le autorità di Ankara hanno definito le sue affermazioni “inaccettabili” e “slegate dalla realtà”. Hanno poi convocato l’ambasciatore della Santa Sede e poi richiamato dal Vaticano il loro ambasciatore, per consultazioni.
QUELLO ARMENO PRIMO GENOCIDIO XX SECOLO. “La nostra umanità – ha affermato il Papa – ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come ‘il primo genocidio del XX secolo’, essa ha colpito il vostro popolo armeno – prima nazione cristiana -, insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci. Furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi. Le altre due furono quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo. E più recentemente altri stermini di massa, come quelli in Cambogia, in Ruanda, in Burundi, in Bosnia. Eppure sembra che l’umanità non riesca a cessare di versare sangue innocente”.
TURCHIA RICHIAMA AMBASCIATORE IN VATICANO PER CONSULTAZIONI. Ankara, dopo aver convocato l’ambasciatore del Vaticano nel Paese, ha deciso di richiamare il proprio rappresentante alla Santa Sede per delle consultazioni. Questo dopo che il governo si è detto”stupito” e “profondamente dispiaciuto e deluso” dalle parole del pontefice, sottolineando che esse creano “un problema di fiducia” nelle relazioni. Durissima l’affermazione del ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu: “Le dichiarazioni del Papa, che sono lontane dai fatti storici e giudiziari, non sono accettabili. Gli uffici religiosi non sono luoghi in cui incitare odio e vendetta con accuse infondate”.
PRESIDENTE ARMENIA: GRATI AL PAPA, LITURGIA SENZA PRECEDENTI. “Siamo profondamente grati a sua santità papa Francesco, per l’idea di questa liturgia senza precedenti, che simbolizza la nostra solidarità con il popolo del mondo cristiano”. Lo ha dichiarato il presidente armeno, Serzh Sarksyan, riferendosi ai commenti di Papa Francesco. Affine la preedente affermazione del presidente dell’Unione Armeni d’Italia, Baykar Sivazliyan: “Finalmente dopo 100 anni è stato fatto un passo molto importante nelle direzione del riconoscimento del genocidio del nostro popolo. Le parole di Papa Francesco sono una degna sepoltura per i nostri martiri”.