Palermo, 16 apr. (LaPresse) – La polizia di Palermo ha fermato 15 persone di nazionalità ivoriana, malese e senegalese perché ritenute responsabili di omicidio plurimo, aggravato dall’odio religioso. Le indagini della squadra mobile che hanno portato all’esecuzione del provvedimento sono scaturite dalle dichiarazioni fornite da migranti nigeriani e ghanesi sbarcati al porto di Palermo, a bordo della nave Ellensborg, nella mattinata di ieri. La sezione Criminalità organizzata della squadra Mobile di Palermo ha raccolto le testimonianze di una decina di naufraghi, tutti di nazionalità nigeriana e ghanese, che hanno raccontato di essersi imbarcati il 14 aprile su un gommone, partito dalle coste libiche con 105 passeggeri, in prevalenza senegalesi e ivoriani. Durante la traversata i nigeriani e i ghanesi, in minoranza, sarebbero stati minacciati di morte, e in particolare di essere abbandonati in acqua, da una quindicina di passeggeri di nazionalità ivoriana, senegalese, maliana e della Guinea Bissau. Il motivo sarebbe stato il credo cristiano delle vittime, mentre gli aggressori sono musulmani. Almeno dodici migranti, tutti di nazionalità nigeriana e ghanese, sarebbero morti dopo essere stati gettati in mare. I superstiti si sarebbero salvati in alcune casi formando una sorta di catena umana. Indagini sono ancora in corso per scoprire eventuali altri responsabili.

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