Milano, 20 mag. (LaPresse) – Touil Abdelmajid, il 22enne marocchino arrestato ieri sera a Gaggiano, nel milanese, per aver preso parte all’attentato al museo del Bardo di Tunisi era già arrivato in Italia con un barcone il 17 febbraio scorso a Porto Empedocle (Agrigento) e in quell’occasione aveva ricevuto un decreto di espulsione. Quando il 22enne marocchino è arrivato in Italia con il barcone non si è presentato con il suo vero nome ma con un alias. Solo un mese dopo, il 18 marzo, era a Tunisi per partecipare al commando che ha assaltato il museo del Bardo, uccidendo 24 persone, di cui 4 italiani, e ferendone altre 45 persone. Lo hanno spiegato il dirigente della Digos di Milano Bruno Megale e il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, che hanno coordinato le fasi della cattura del giovane, su mandato dell’autorità giudiziaria di Tunisi. Nei mesi scorsi la mamma del ragazzo, che fa la badante e risiede con i due figli maggiori in via Pitagora 14 a Gaggiano, aveva denunciato lo smarrimento del passaporto del figlio 22enne. Proprio questo particolare ha permesso alla polizia di risalire alla famiglia del ragazzo e di arrestarlo ieri sera mentre si allontanava a piedi sulla provinciale di Gaggiano, a pochi passi dall’appartamento della famiglia. La polizia ha anche sequestrato appunti e materiale appartenente al presunto attentatore.

Tunisia, un arresto nel milanese per attacco al Bardo.Era arrivato in Italia su barcone

20 maggio 2015

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Tunisia, un arresto nel milanese per attacco al Bardo.Era arrivato in Italia su barcone

Milano, 20 mag. (LaPresse) – Gli agenti della Digos di Milano hanno rintracciato in un comune dell’hinterland un cittadino marocchino di 22 anni, ricercato a livello internazionale, perché ritenuto coinvolto negli attentati del Museo del Bardo di Tunisi. Touil Abdelmajid, questo il nome del giovane, era già arrivato in Italia con un barcone il 17 febbraio scorso a Porto Empedocle (Agrigento) e in quell’occasione aveva ricevuto un decreto di espulsione.In quell’occasione non si è presentato con il suo vero nome ma con un alias. Solo un mese dopo, il 18 marzo, era a Tunisi per partecipare al commando che ha assaltato il museo del Bardo, uccidendo 24 persone, di cui 4 italiani, e ferendone altre 45 persone. Lo hanno spiegato il dirigente della Digos di Milano Bruno Megale e il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, che hanno coordinato le fasi della cattura del giovane, su mandato dell’autorità giudiziaria di Tunisi.

RINTRACCIATO PER DENUNCIA MADRE SU PASSAPORTO SMARRITO. La mamma del ragazzo, che ha regolare permesso di soggiorno e lavora come badante, ha presentato la denuncia di smarrimento del passaparola del figlio minore nell’aprile scorso nella stazione dei carabinieri di Trezzano sul Naviglio. Proprio questa denuncia ha permesso di individuare e arrestare il 22enne. Lunghissima la lista dei reati di cui è accusato dalla Procura di Tunisi, che ritiene che il 22enne facesse parte del gruppo che ha ideato l’attacco al museo è che lo ha messo in atto. Adesso il presunto attentatore è rinchiuso a San Vittore in attesa di essere estradato.

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