di Fabio De Ponte
Roma, 21 mag. (LaPresse) – Le pratiche sull’immigrazione portate avanti nelle questure sono sbrigate da personale per lo più precario, con contratti, quando va bene, di un anno. E’ la denuncia di un impiegato della questura di Roma, che chiede di restare nell’anonimato perché le sue dichiarazioni non sono autorizzate dal Viminale.
“All’ufficio immigrazione della questura di Roma – spiega – siamo una sessantina, tutti precari. Siamo professionisti per lo svolgimento delle pratiche, ce ne occupiamo dal primo momento fino alla fine, senza di noi la questura chiuderebbe. Supportiamo la polizia in tutte le procedure. Siamo 650 in tutta Italia. Nel 2008 abbiamo vinto un concorso ma aspettiamo ancora la regolarizzazione. Ci rinnovano il contratto di anno in anno, a volte anche solo di quattro mesi, dipende dal Viminale”.
Interpellato sulla questione, il Viminale conferma, precisando però che un centinaio di persone è già stato stabilizzato, ma che ora la stabilizzazione si è fermata a causa della mobilità del personale in esubero degli enti di area vasta. Nel frattempo il numero complessivo di questi impiegati è calato perché molti si sono dimessi.
“Originariamente – spiega il ministero dell’Interno – sono stati assunti, previo espletamento di una procedura selettiva, 650 coadiutori amministrativo contabili con contratto a tempo determinato da destinare allo sportello unico dell’immigrazione delle prefetture e agli uffici immigrazione delle questure”.
La stabilizzazione sarebbe già arrivata, grazie a un decreto (il 101/2013, convertito dalla legge 125/2013) che ha, spiega il Viminale, “autorizzato la graduale stabilizzazione del suddetto personale consentendo, a tale fine, l’utilizzo del 50% delle risorse finanziare assunzionali disponibili annualmente”, prorogando nel frattempo i contratti di chi è in attesa.
Intanto però questi impiegati sono scesi a 519 “a causa delle dimissioni dei lavoratori stessi” e, nel corso del 2014, ne sono stati stabilizzati 99. Ora “si intenderebbe procedere alla stabilizzazione di un ulteriore contingente di personale a tempo determinato – spiegano ancora dal ministero – ma al momento vi è il blocco delle assunzioni connesse alle esigenze della mobilità del personale degli enti di area vasta in esubero”. A Roma, tra prefettura e questura, questi impiegati sono poco meno di una novantina: 69 a tempo determinato più 18 stabilizzati l’anno scorso.
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