Roma, 24 mag. (LaPresse) – Una settimana di lotta e mobilitazione in diverse città che si chiuderà sabato 13 giugno, per la rivendicazione di un permesso europeo di soggiorno. La lanciano il coordinamento migranti di Bologna e di Verona, insieme ad alcune associazioni per i diritti dei migranti di varie città italiane. “Il regime di Dublino – scrivono – impedisce a migliaia di uomini e donne di muoversi liberamente una volta arrivati in Europa e il razzismo istituzionale pesa su ormai quasi cinque milioni di uomini e donne che in Italia vivono, lavorano o transitano dipendendo da un permesso di soggiorno”.
La precarietà, spiegano, rende impossibile mantenere un permesso di soggiorno per chi accede soltanto a contratti precari. E così la proposta di “rompere il legame tra soggiorno, lavoro e reddito nei processi di rinnovo e rilascio dei permessi di soggiorno”.
I migranti chiedono anche l’introduzione del principio del silenzio assenso per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno dopo i tempi stabiliti per legge, l’annullamento dei regolamenti di Dublino che impongono di chiedere asilo nel primo paese di arrivo, una gestione partecipata dei fondi destinati all’accoglienza e la chiusura di tutti i Centri di identificazione ed espulsione.
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