Palermo, 27 mag. (LaPresse) – I finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria di Palermo hanno eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesse dal gip presso il tribunale di Palermo nei confronti di soggetti accusati, a vario titolo, di aver promesso o ricevuto denaro o altre utilità in cambio di voti, per sè o per altri, nell’ambito delle elezioni del 2012 per il rinnovo del Consiglio comunale di Palermo e dell’Assemblea regionale siciliana. Tra i cinque destinatari delle misure cautelari ci sono anche due deputati dell’Assemblea regionale siciliana: Nino Dina, presidente della commissione Bilancio, e Roberto Clemente, componente della stessa commissione. Il terzo arrestato è Franco Mineo, ex deputato dell’Ars, non rieletto nel 2012.

Pm: “Livello morale ha raschiato il fondo”. “E’ veramente triste constatare come il livello morale di questa gente sia arrivato a raschiare il fondo, sempre che non si assista a fatti ancor più riprovevoli. Tra la merce di scambio c’erano anche alcuni beni che erano destinati ad associazioni di volontariato, a persone indigenti.

E invece il candidato utilizzava queste derrate alimentari per acquistare voti. E’ una cosa davvero inqualificabile, non c’è altro da dire”. Così il procuratore aggiunto Vittorio Teresi, coordinatore dell’inchiesta che ha portato a 5 arresti per compravendita di voti nelle elezioni regionali del 2012 in Sicilia.

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