Roma, 5 giu. (LaPresse) – “Eravamo in emergenza e non ho scelto la procedura di emergenza, quindi gli atti sono a disposizione di tutti. Non facevo parte della commissione di gara, e quindi quella gara ha tutti i crismi della legalità e della legittimità“. Così a Sky TG24 HD il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione, in merito all’inchiesta della Procura di Catania sull’appalto per la gestione del Cara di Mineo.
“Mi riesce difficile – ha spiegato – pensare di poter essere indagato per una gara dove potevamo fare in via d’urgenza, con una procedura abbreviata. Io invece ho invitato tutte le imprese iscritte all’albo, l’ho anticipato con una email, quindi la procedura è di assoluta trasparenza”. Sul rapporto con Luca Odevaine, ex componente del Tavolo di Coordinamento Nazionale sull’accoglienza dei migranti, Castiglione ha spiegato: “Non lo conoscevo. Nel 2011, quando ci fu l’emergenza migranti, il ministro Maroni ha chiesto ai comuni, alle province e alla Conferenza delle Regioni, di individuare una personalità tecnica da far insediare ad un tavolo, per pianificare e programmare l’emergenza Nordafrica. L’ho nominato in quanto direttore della Polizia Provinciale che era presieduta da Zingaretti, era stato Capo di Gabinetto del sindaco Veltroni, aveva una larghissima esperienza e da tutti era individuata come una persona di grande personalità. Nel prosieguo ho avuto con lui sporadici incontri, quindi l’attività di Odevaine al tavolo tecnico e successivamente nelle gare attiene alla sua responsabilità, non certamente al rapporto con me”.
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