Roma, 11 giu. (LaPresse) – “L’ufficio stampa di Roma Capitale, a proposito della trascrizione pubblicata sui giornali di oggi di una telefonata tra il capo della segreteria del sindaco, Silvia Decina, e uno degli arrestati nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale, Salvatore Buzzi, precisa che tale telefonata risulta del tutto estranea all’inchiesta della procura della Repubblica poiché non figura come prova a carico dell’arrestato in quanto giudicata penalmente irrilevante”. Lo comunica una nota del Campidoglio.

“Per quanto invece riguarda il merito della vicenda – si legge – nel settembre 2014 la dottoressa Decina chiama Salvatore Buzzi a proposito di un’iniziativa imprenditoriale di interesse della multinazionale Leroy Merlin, finalizzata all’espansione commerciale della propria attività attraverso l’apertura di un nuovo punto vendita nella zona della Barbuta, periferia sud di Roma nota sino ad oggi solo per l’insediamento di un campo nomadi”.

“Dalla trascrizione del colloquio – prosegue la nota – emerge con tutta evidenza che il colloquio avviene per dare riscontro al Buzzi della presentazione del progetto, che Decina e Buzzi non si conoscono tant’è che è necessaria una preliminare presentazione e che la dott.ssa Decina si limiti a comunicare l’interesse dell’amministrazione a verificare la preventiva fattibilità della proposta”.

“Quello che i quotidiani non scrivono – si aggiunge – è che la proposta, a seguito dell’istruttoria compiuta dagli uffici competenti di Roma Capitale, fu giudicata non realizzabile in quanto non compatibile con gli strumenti urbanistici attualmente vigenti”. “Spiace pertanto – conclude la nota – che gli organi di informazione non abbiano colto l’occasione per evidenziare che la buona amministrazione può consentire alla magistratura di non intervenire”.

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