Città del Vaticano, 12 giu. (LaPresse)- Non si placa la polemica relativa all’arrivo di migranti in Italia e alla loro situazione nel nostro paese: a Roma Intervento della polizia fuori dal centro di accoglienza Baobab, a ridosso della stazione Tiburtina dove sono tornati molti profughi che da giorni si erano accampati in strada e sotto i ponti e ieri erano stati sgomberati. Dalle nette prese di posizioni di alcuni politici e governatori alle parole di carità del Papa Bergoglio che ha invitato all’accoglienza e al dialogo. Come ha fatto il presidente emerito Napolitano, sottolineando la doverosa presa di posizione dell’Europa tutta di fronte a chi spesso fugge da guerre e devastazioni.
Bergoglio: Confine sia luogo di dialogo. In questi particolari luoghi di frontiera che sono gli aeroporti, ci sia spazio per trovare e praticare amore e dialogo, che alimentano la fraternità tra le persone e preservano un clima sociale pacifico“. Lo ha detto il Papa al termine del seminario mondiale organizzato dal Pontificio Consiglio per la Pastorale dei migranti. “L’aeroporto – ricorda Bergoglio – è luogo di incontro di tante persone che viaggiano, per lavoro, per turismo, per altre necessità.
“La cappellania aeroportuale – dice ancora Bergoglio – è chiamata ad essere un luogo di unità nella diversità per tutte le categorie di persone. Gli aeroporti sembrano città nelle città, dove realtà molteplici si intrecciano e si sovrappongono. Come una grande città, l’aeroporto è un ambiente cosmopolita, multi-etnico e multi-religioso, e voi, cappellani e membri delle cappellanie, siete immersi nella vita di questa singolare comunità; e perciò è importante collaborare docilmente e mettersi sempre in ascolto dello Spirito Santo, che crea unità nella diversità”.
Bergoglio preoccupato per profughi detenuti negli aeroporti. “L’aeroporto è luogo di incontro di tante persone che viaggiano, per lavoro, per turismo, per altre necessità; vi transitano migranti e rifugiati, bambini e anziani, persone che hanno bisogno di cure e attenzioni speciali. Vi è anche il preoccupante numero di passeggeri senza documenti – spesso rifugiati e richiedenti asilo -, che sono detenuti nei locali aeroportuali per brevi o lunghi periodi, a volte senza adeguata assistenza umana e spirituale”. Lo ha detto il Papa ai cappellani aeroportuali che partecipano a un incontro promosso dal Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti.
“A volte – ha aggiunto Bergoglio – possono verificarsi situazioni tragiche, a causa, per esempio, di incidenti, o dirottamenti, con conseguenze serie per l’incolumità e lo stato psicologico delle persone”. “Anche in queste circostanze – ha raccomandato – il cappellano è chiamato e ricercato da quanti hanno bisogno di conforto e di incoraggiamento”.
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