Catania, 16 giu. (LaPresse) – Sono stati arrestati mentre stavanoprendendo i soldi del pizzo in un locale di Catania. Sono 30 le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone legate al clan Mazzei ritenute responsabili dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni, rapina e reati in materia di armi, con l’aggravante di avere agito avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà tipiche della citata organizzazione mafiosa ed al fine di agevolarla.
Le indagini. A fermare alcuni membri del clan e ad arrestarli sono stati gli uomini della squadra mobile. Li hanno colti in flagranza di reato mentre erano intenti a ritirare il ‘pizzo’. La polizia ha anche proceduto al sequestro di sostanza stupefacente e di armi da fuoco.
I malviventi facevano tutti parte della famiglia Mazzei ‘Carcagnusi’ inserita in Cosa nostra e legata al clan palermitano: Santo Mazzei, suo capo bastone detenuto in regime di 41 bis, divenne ‘uomo d’onore’ su decisione del boss corleonese Leoluca Bagarella.
Trenta arresti. Tra i destinatari della misura cautelare figura anche l’attuale reggente, Sebastiano Mazzei, inteso ‘Nucciu ‘u carcagnusu’, figlio di Santo, latitante sino allo scorso 10 aprile allorquando venne arrestato dalla Polizia di Stato in una villetta in territorio di Ragalna.
Inoltre, sempre tra i destinatari, figurano diversi imprenditori e commercianti che, a quanto risulta dalle indagini, sarebbero indagati per il reato di concorso in estorsione attuata con modalità mafiose per essersi rivolti ad esponenti dell’organizzazione Mazzei per recuperare i propri crediti.
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