Torino, 22 giu. (LaPresse) – “Tra tante parole che sentiamo e leggiamo, poche volte ci capita di trovare comprensione e umanità. Cerchiamo conforto ogni giorno negli sguardi, nei sorrisi, nelle rare attenzioni che qualcuno ci dedica”. Lo scrivono alcuni migranti ospiti dell’ufficio pastorale della Diocesi di Torino in una lettera al Papa che ieri, durante la sua visita nel capoluogo piemontese, aveva scelto di pranzare in Arcivescovado con i giovani detenuti, migranti, Rom e senza fissa dimora. “Siamo un gruppo di persone che oggi hanno il privilegio di poterla incontrare. Questo momento per noi è molto importante, perché sappiamo di rappresentare molte, troppe persone che oggi si trovano lontane dalle loro terre e dai loro affetti”, hanno scritto nella missiva consegnata a Papa Francesco. “Le sue parole sono per noi ossigeno – aggiungono -. Al di là della fede di ognuno di noi, in lei ritroviamo la parola del nostro Dio. Fraterna, caritatevole e inspiegabilmente umana. Le chiediamo di continuare ad avere pensieri e parole per tutti coloro che hanno sete di giustizia qui e nel resto del mondo. Grazie, di cuore”.
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