Roma, 23 giu. (LaPresse) – Il governo porrà la fiducia sul ddl scuola? “Lo deciderà il Parlamento”. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, parlando a margine degli Stati generali sui cambiamenti climatici a Montecitorio. “Le valutazioni dipendono dal Parlamento” risponde il premier all’ipotesi che le opposizioni non ritirino gli emendamenti al testo della riforma. “Io non entro – sottolinea Renzi nel merito delle decisioni delle opposizioni”.
“Se la riforma passa ci saranno oltre 100 mila assunzioni, se la riforma non passerà o non passerà in tempo, non è che non ci saranno assunzioni ma ci saranno le assunzioni legittime e normali del turn over, che sono circa 100 mila. Se non passa la riforma si continua con i sistema di oggi”.
Le reazioni – “Per il benessere dei minori accanto alla famiglia un ruolo importante è affidato alla scuola che sappiamo essere al centro del dibattito odierno. E’ proprio sulla scuola che si deve puntare. La scuola è un luogo di scambio, a scuola si impara, a scuola si cresce.Oltre la riforma in discussione, che affronta soprattutto gli aspetti organizzativi e gestionali della scuola, vorrei riflettere con voi sul lavoro che ogni giorno dirigenti, docenti e studenti svolgono nelle classi del nostro Paese su temi quali i diritti, i valori costituzionali, il rispetto delle persone nella loro diversità, l’inclusione, l’ascolto. Un patrimonio davvero inestimabile”. Così il presidente del Senato Pietro Grasso durante la presentazione del rapporto annuale del garante per l’Infanzia, in corso a palazzo Madama.
Bisogna essere realisti: è il primo Governo che mette nero su bianco le assunzioni -. Trovo francamente inaccettabile l’approccio ostruzionistico paventato dalle opposizioni sulla riforma della scuola e mi auguro vivamente che procederanno verso una riduzione consistente degli emendamenti- dichiara la deputata del Pd Gea Schirò – Bisogna essere realisti – aggiunge – dopo anni di immobilismo e decreti-pasticcio questo è il primo governo che mette nero su bianco l’assunzione di 100mila precari. Non era mai accaduto prima d’ora, il che rappresenta un altro tassello importante per il completamento del processo di riforme. Stiamo rimettendo l’Italia sul cammino della crescita e non ci fermeremo proprio ora”, conclude Schirò.
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