Roma, 30 giu. (LaPresse) – “Onestamente non” ci siamo mai accorti che ci fosse qualcosa che non andava nella gestione del Cara di Mineo.
“Non posso dire che tutto andava benissimo, ma tutte le nostre richieste sanitarie – in ambiti specifici e limitati – hanno sempre avuto una risposta”. Così Antonella Fabiano, direttore sanitario Sicilia della Croce Rossa italiana, ha risposto a chi, durante l’audizione della Cri in commissione parlamentare d’inchiesta per l’Accoglienza dei Migranti, le ha chiesto se si fosse mai accorta del malfunzionamento del centro e degli scandali che hanno portato al suo commissariamento.
CRI SI OCCUPA SOLO DELL’ASPETTO SANITARIO -. La Croce Rossa della Sicilia si è sempre “occupata solamente dell’aspetto sanitario riguardante il Cara di Mineo” e per gestire l’emergenza ha concordato con il soggetto attuatore (la provincia di Catania) una proposta da 150mila euro mensili, divenuti 144mila rivedendo la stima al ribasso”. Ad affermarlo in audizione alla commissione parlamentare d’inchiesta per l’Accoglienza dei migranti, è il presidente del comitato di Catania della Croce Rossa italiana, Stefano Principato.
Quella di 144mila euro è la cifra per il 2011, durante l’emergenza. Una volta finita la prima emergenza (poi prolungata fino alla fine del 2012), il criterio è cambiato, la cifra è stata rivalutata e il 27 aprile si è deciso “che il corrispettivo venisse rimodulato sull’effettiva presenza di ospiti – spiega Principato -. Si è immaginato che il costo per persona giornaliero potesse essere di 3 euro. Per una spesa massima mensile non superiore a 144mila euro e con un minimo garantito di mille ospiti”.
Con la fine dell’emergenza c’è stato poi un nuovo cambiamento: “Il corrispettivo riconosciuto è diventato 1,70 euro al giorno a persona. Col nuovo target riadattato al numero di ospiti minore – sostiene Principato – abbiamo fatto in modo di rientrare negli standard con quella cifra. Poi la somma è scesa ancora a 1,668 euro, sempre e soltanto per la gestione dell’aspetto sanitario”.
SI E’ PASSATI DA 3 EURO A OSPITE A 1,70 -. “Le presenze al Cara di Mineo vengono accertate grazie ai supporti informatici, c’è un badge per ogni ospite. Viene registrato tutto automaticamente, anche nell’ambulatorio. Dal primo momento c’è una quantificazione precisa della prestazione svolta. Inizialmente il sistema informatico era solo anagrafico, con foto e generalità. Quando è subentrato il comitato provinciale della Cri di Catania abbiamo fatto strutturare tutta la parte sanitaria del programma ai tecnici informatici, rispondendo alla regolamentazione della privacy: solo i medici possono entrare nel sistema sanitario”. Ad affermarlo in audizione alla commissione parlamentare d’inchiesta per l’Accoglienza dei migranti, è Antonella Fabiano, direttore sanitario Sicilia della Croce Rossa italiana.
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