Roma, 3 lug. (LaPresse) – Prendiamola con filosofia: se siamo quel che mangiamo e dobbiamo conoscere noi stessi, allora dobbiamo conoscere cosa mangiamo. Il Ministero della Salute avverte i consumatori sulla necessità della corretta informazione sugli alimenti, argomento su cui l’Unione Europea ha più volte deliberato anche, e soprattutto, per evitare le frodi alimentari di prodotti sofisticati e non riconducibili a una determinata filiera produttiva.

L’etichetta, secondo il regolamento europeo 1169/2011 riporta le informazioni sul contenuto nutrizionale del prodotto e fornisce una serie di indicazioni per comprendere come i diversi alimenti concorrano a una dieta corretta ed equilibrata. Altro aspetto importante dell’etichettatura sono le indicazioni nutrizionali e sulla salute disciplinate dal regolamento CE 1924/2006.

Informarsi per non sbagliare: tutte le indicazioni devono essere stampate in modo chiaro e leggibile e in carattere pari o superiore a 1,2 millimetri. Nelle confezioni più piccole il carattere può scendere massimo fino a 0,9 millimetri.

Le indicazioni obbligatorie sono la denominazione del trattamento, lo stato fisico nel quale si trova il prodotto o lo specifico trattamento che ha subito, la denominazione del prodotto, la durabilità, l’indicazione nutrizionale (claim), le condizioni di conservazione e uso, l’elenco degli ingredienti, gli allergeni presenti, le dichiarazioni nutrizionali, il Paese d’origine e luogo di provenienza, il nome e la ragione sociale, la quantità al netto. Gli allergeni devono essere evidenziati con carattere diverso rispetto agli altri per permettere di visualizzarne rapidamente la presenza. Nel caso di oli o grassi vegetali, ci sarà un apposito elenco che ne indicherà l’origine specfica.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata