Milano, 6 lug. (LaPresse) – “In Italia la cattiva alimentazione ci costa quaranta miliardi di euro all’anno”. Sono questi i dati che emergono nella prima giornata del XIV Congresso Europeo di Psicologia che si è concluso all’Expo di Milano.

“Il contributo della psicologia per nutrire la mente, energia per la vita”, questo il titolo dell’evento in cui si sono confrontati specialisti di fama mondiale del calibro di Saths Cooper, già presidente internazionale dell’Union Psychological Science, Philip Zimbardo, professore di psicologia dell’Università di Standford, José Maria Peiró, docente dell’Università di Valencia, Robert Roe, dell’Università di Amsterdam e Rainer Silbereisen, professore dell’Università di Jena in Germania.

Gli psicologi concordano che non si può parlare di cibo senza individuare le connessioni con la mente, in considerazione dei continui cambiamenti imposti dalla società. “L’alimentazione è diventata un problema di carattere mondiale” ha affermato il presidente del Congresso Mario Sellini. “La nutrizione e la buona alimentazione fanno parte della dignità delle persone. Per garantire questa necessità, c’è bisogno di uno sforzo economico, politico e sociale. Cosa può fare la psicologia? Deve aiutare ed indirizzare le persona al cambiamento degli stili di vita imposti dai mutamenti continui e sempre più veloci dalla società in cui viviamo”.

Riteniamo invece che è necessario l’orientamento di un professionista che sia in grado di guidare questi processi di educazione alimentare. Conveniamo tutti sul punto che è necessario porre rimedio nei primi anni della crescita degli individui e comunque non dopo i dieci anni di età. Successivamente, sarebbe difficile se non impossibile correggere le cattive abitudini. La psicologia favorisce questo processo, rendendolo più naturale dal momento che per l’essere umano ad ogni cambiamento contrappone una resistenza. Tendenzialmente le persone non sono portare a modificare le proprie abitudini. Un obeso di 18 anni in poi aumenta la spesa sanitaria di circa mille all’anno, rispetto ad una persona che non presenta questa patologia. È noto che la buona alimentazione riduce la possibilità di incorrere in malattie come quelle cardiovascolari, l’anoressia e la bulimia.Quindi se il cibo e la mente trovano un equilibrio, sicuramente i benefici saranno immediati”. ha spiegato ancora il presidente del Congresso psicologo Mario Sellini.

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