Siena, 10 lug. (LaPresse) – Avrebbero rimosso il microchip identificativo di tre purosangue da corsa per spacciarli come anglo-arabi mezzosangue e poterli così iscrivere al Palio di Siena. In realtà si tratterebbe di esemplari inglesi che per regolamento non possono gareggiare sul tufo di piazza del Campo. È quanto hanno scoperto gli specialisti della Forestale, che ieri hanno sequestrato i tre cavalli “declassati” e denunciato due persone per i reati di falso e maltrattamento di animali, a causa del danno provocato dall’asportazione dei piccoli circuiti integrati. Si è risaliti alla falsificazione delle identità grazie all’incrocio dei dati dei microchip, e di relativi passaporti, con quelli contenuti nell’anagrafe equina. I tre cavalli erano tenuti in un allevamento di Castenuovo Berardenga, nella provincia senese, e sono stati lasciati in custodia a uno dei due indagati, il fantino pluripremiato Luigi Bruschelli, detto Trecciolino. Per completare gli accertamenti e non avere margini di errore, effettuando test del Dna, agli animali sono stati prelevati campioni di sangue. Le indagini, portate avanti assieme ai tecnici dell’ex Unire, continuano anche per capire se esistano altri casi di “falsificazione” di purosangue. I “sequestrati” erano stati presentati alle selezioni per il Palio, ma non hanno mai partecipato alla corsa nè alle batterie di prova. Il comune di Siena, che nell’indagine è parte lesa, valuterà eventuali azioni legali.

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