di Stefano Rizzuti

Roma, 13 lug. (LaPresse) – I guai nel Pd romano sembrano non finire mai. E ogni giorno il sindaco della Capitale, Ignazio Marino, ha una nuova gatta da pelare. Oggi i temi sul tavolo sono due: l’ipotesi ‘super giunta’, paventata in questi giorni dalla stampa, e la spaccatura interna al partito con il ‘muro contro muro’ tra il presidente del VI municipio Marco Scipioni e i commissari per il Pd di Roma, Matteo Orfini e Gennaro Migliore.

Sul primo punto la posizione ufficiale del Campidoglio è chiara: “Non è una questione all’ordine del giorno”, come spiega l’assessore all’Ambiente Estella Marino. A cui fa eco il suo collega con delega ai Lavori Pubblici, Maurizio Pucci. Sul tema, invece, sorvola il sindaco: “Non è una vicenda che appassiona né me, né i romani”, ha risposto a chi gli chiedeva precisazioni in merito.

Marino, per il momento, sembra concentrato maggiormente su altre iniziative per la città: oggi è stata la volta del piano per lo ‘sfalcio’ dell’erba in diversi punti pericolosi per il rischio incendi nella stagione estiva.

Operazione “di sicurezza ma anche di decoro”, come l’ha definita il sindaco che ha voluto sottolineare: “Il lavoro iniziato oggi è importante perché prima si favorivano quelle strutture e quei criminali che si erano infiltrati con la giunta Alemanno ed erano arrivate ai vertici dell’amministrazione”. “I vincitori di gare sulla questione ambientale – prosegue Marino – non saranno coloro segnalati dalla criminalità organizzata come avveniva durante gli anni della giunta Alemanno”.

Di grattacapi, comunque, il sindaco e il suo partito ne hanno ancora tanti: la discussione sul commissariamento o lo scioglimento di alcuni municipi è fra i principali. In attesa di un riscontro definitivo sulla relazione che il prefetto Gabrielli ha presentato al ministro dell’Interno Angelino Alfano, la polemica ora è tutta interna al Partito democratico. Se sullo scioglimento del municipio di Ostia non sembrano esserci dubbi, un poco diversa è la situazione per il VI Municipio, quello di Tor Bella Monaca. Orfini, negli scorsi giorni, aveva chiesto le dimissioni del suo presidente, Marco Scipioni, con un appello a tutti i consiglieri: o la sfiducia o l’uscita dal partito, è stato il messaggio del commissario dem romano.

La replica di Scipioni è arrivata oggi: nessun consigliere vuole sfiduciarlo, è il succo di quanto spiega il presidente del VI Municipio. Che, anzi, contrattacca: “Se non ci sarà un dialogo con Orfini e Migliore, alcuni consiglieri e assessori sono pronti ad andarsene dal Pd”.

Intanto, Scipioni continua la sua battaglia cercando alleati nella giunta guidata da Marino, inviando al sindaco e all’assessore alla Legalità Alfonso Sabella le carte che dimostrerebbero la trasparenza nel suo lavoro.

La risposta di Sabella non si è fatta attendere: “Gli atti politici inviati da Scipioni non presentano apparenti criticità. Però gli ho anche segnalato che erano stati adottati atti amministrativi che destavano più di una perplessità”.

Scipioni, comunque, non demorde e minaccia di portare il dibattito nelle alte sfere del partito, chiedendo anche l’intervento del segretario Pd e presidente del Consiglio Matteo Renzi. La partita dunque è aperta.

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