Belluno, 18 lug. (LaPresse) – Ammonta a 1.300.000 euro l’importo del decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del tribunale di Belluno nei confronti di tre imprenditori agricoli, operanti nell’Agordino, indagati dalla tenenza della guardia di finanza di Agordo, in collaborazione con la compagnia di Belluno, per l’ipotesi di truffa aggravata e falso ideologico nei confronti dell’Unione europea, in merito a finanziamenti ricevuti per la conduzione e lo sfalcio di prati montani, in realtà mai avvenuti.

I militari delle Fiamme Gialle, coordinati dalla procura della Repubblica di Belluno, hanno così proceduto al sequestro di venti tra abitazioni e terreni, dodici conti correnti e undici automezzi. I tre indagati, erano riusciti negli anni ad acquisire consistenti finanziamenti pubblici del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale per la conduzione e lo sfalcio di grossi appezzamenti di terreni montani, pur avendo complessivamente solo uno o due dipendenti. Quando i finanzieri hanno effettuato i sopralluoghi sui terreni ed ascoltato i loro effettivi proprietari, si è scoperto che, nella maggior parte dei casi, spesso questi non conoscevano, né avevano mai visto i titolari delle cinque aziende in questione, anche perché erano gli stessi proprietari che in genere si occupavano della gestione e dello sfalcio dei propri prati, peraltro senza percepire alcun contributo pubblico. Inoltre, in certi casi, i prati che erano stati dichiarati per lo sfalcio erano in realtà dei boschi di conifere, raggiungibili soltanto grazie ad impervi sentieri.

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