Napoli, 28 lug. (LaPresse) – La Direzione investigativa antimafia di Napoli sta procedendo al sequestro dei beni per un valore di 11 milioni di euro nei confronti di un imprenditore edile aversano legato dei Casalesi. I collaboratori di giustizia lo hanno descritto come imprenditore organico alla fazione Zagaria del clan di camorra, particolarmente attivo nella riscossione di tangenti e reinvestimento degli illeciti proventi.

L’uomo, di 70 anni residente ad Aversa (Caserta), era infatti stato arrestato già nel giugno del 2000, accusato di appartenente con un ruolo di spicco all’associazione a delinquere di tipo camorristico di riferimento di Vincenzo Zagaria: aveva il compito di fornire continuo appoggio logistico agli affiliati, di nascondere armi, di riscuotere i proventi delle estorsioni, di reinvestire gli illeciti proventi delle attività del sodalizio.

Emblematica la vicenda risalente agli anni novanta riguardante l’acquisto di un complesso immobiliare, l’ex ‘fabbrica Della Volpe’ di Aversa. Le indagini del tempo ne accertarono l’acquisto per un prezzo nettamente inferiore al valore di mercato da parte di una società del 70enne che per l’aggiudicazione aveva utilizzato la capacità di intimidazione derivante dalla sua appartenenza al clan dei casalesi.

L’imprenditore non era però dedito solo al settore dell’edilizia. Insieme ad altri appartenenti del clan Zagaria importava armi di vario tipo dalla ex Jugoslavia: corte, lunghe ed esplosivi tra cui fucili a pompa, bombe a mano e mitragliatori silenziati. I beni sottoposti oggi a sequestro consistono in società e fabbricati situati principalmente nella provincia di Caserta, nonché diversi beni mobili e rapporti finanziari.

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