Di Stefano Rizzuti
Roma, 29 lug. (LaPresse) – Non è un periodo facile per l’aeroporto di Fiumicino. Dopo l’incendio che ha colpito il terminal 3 dello scalo romano a maggio, oggi un altro rogo è divampato nella pineta di via Coccia di Morto e il fumo è arrivato fino alle piste, causando la chiusura delle partenze e la congestione degli arrivi previsti nel pomeriggio. La procura di Civitavecchia ha aperto un’indagine per stabilire le cause del rogo ed è in attesa delle informative da parte del corpo della Forestale e dei vigili del fuoco per configurare il reato per cui procedere.
L’incendio, divampato nelle prime ore del pomeriggio, sarebbe partito da tre focolai. Motivo per cui la guardia forestale ipotizza che il rogo sia di origine dolosa. Ipotesi caldeggiata anche dal sindaco di Fiumicino, Esterino Montino. Tutti i decolli sono stati sospesi fino alle 15.45, quando si è tentato di ripristinare il traffico aereo in partenza. Molti passeggeri, nel frattempo, si sono lamentati sui social network di aver atteso la partenza all’interno dei velivoli per almeno due ore. Solo dopo le 16, comunque, sia l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) che Alitalia hanno annunciato l’effettivo ritorno all’operatività con la partenza di alcuni voli. Meno disagi hanno riguardato invece gli atterraggi: la pista 3 dell’aeroporto – come dichiarato proprio dall’Enac – non è mai stata chiusa, al contrario della 1 e della 2, dedicate ai decolli.
Il fumo causato dall’incendio non ha comunque più riguardato direttamente lo scalo intercontinentale di Roma da poco dopo le 16, come spiegato dalla Forestale, intervenuta insieme ai vigili del fuoco. Per circoscrivere le fiamme è stato necessario l’intervento di due elicotteri della Regione Lazio, uno della Forestale e due Canadair della protezione civile. Gli interventi per il ripristino della circolazione aerea sono stati resi più complicati dal forte vento che ha indirizzato il fumo verso le piste dell’aeroporto. Secondo le stime fatte dal corpo della Forestale, sarebbero “andati in fumo sette ettari di prati e sterpaglie e due di pineta“.
L’incendio, stando a quanto riportano i forestali, “è probabilmente partito dalle sterpaglie per poi raggiungere la pineta”. In merito a quanto successo a Fiumicino, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha chiamato il ministro dell’Interno Angelino Alfano per chiedere un’immediata verifica da parte delle forze dell’ordine su quanto avvenuto. Secondo Renzi sarebbe impensabile che il principale scalo italiano possa essere in balia di incidenti o malintenzionati in piena stagione estiva, peraltro considerando che viene messo in ginocchio per la seconda volta in pochi mesi.