Bari, 30 lug. (LaPresse) – Altre due ordinanze di custodia cautelare sono scattate questa mattina nell’ambito delle indagini che lo scorso 2 febbraio portarono alla luce un’organizzazione criminale dedita al racket, che non si limitava ad imporre il pizzo ma entrava nella gestione degli affari delle società per garantire il rispetto di accordi e pagamenti. Talvolta, erano gli imprenditori stessi che, con leggerezza, si rivolgevano ai malavitosi per risolvere i loro problemi, finendo nella morsa dell’usura.
Le indagini partirono da alcuni episodi estorsivi commessi ai danni di un imprenditore barese operante nel settore dei materiali plastici e di un imprenditore edile operante nella zona di Bitonto.
Proprio grazie ai primi arresti è stato possibile raccogliere elementi di responsabilità anche nei confronti dei due destinatari dei provvedimenti eseguiti questa mattina, un sorvegliato speciale 43enne e un imprenditore 53enne, entrambi di Cassano delle Murge, accusati di tentata estorsione in concorso. Il primo dovrà rispondere anche di violazione degli obblighi imposti dalla misura a cui è sottoposto.
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