Bologna, 2 ago. (LaPresse) – La città di Bologna ricorda oggi la Strage alla stazione che il 2 Agosto del 1980 uccise 85 persone e ne ferì 200. In mattina in Comune il ricordo con i familiari delle persone uccise 35 anni fa. Presente alle commemorazioni anche il sottosegretario De Vincenti che ha sottolineato durante il ricordo: “Il Governo si sente qui, al posto e al momento giusto, accanto a tutti voi che ancora soffrite per questa tragedia”. Messaggi sono arrivati dalle più importanti cariche dello Stato, dal presidente Mattarella al presidente del Senato Grasso che ha parlato di “cicatrici indelebili” ricordando le vittime. Durante la commemorazione il sindaco di Bologna Merola ha chiesto nuovamente un forte impegno al Governo per trovare la verità.
Mattarella: “Emerga la verità” Proprio alla ricerca di verità si è appellato anche il presidente della Repubblica Mattarella: “Dopo lunghi anni di indagini difficili, contrassegnate da reticenze e tentativi di depistaggio, la magistratura, sostenuta dall’impegno e la tenacia dell’Associazione dei familiari delle vittime, ha concluso il suo iter processuale, pronunciando una sentenza definitiva. Su quella tragica vicenda permangono però ancora angoli bui, specie per quanto riguarda mandanti ed eventuali complici. L’auspicio è che la verità possa emergere nella sua interezza: la vostra battaglia, che riguarda anche l’introduzione del reato di depistaggio, costituisce un’importante risorsa“. Così il presidente della Repubblica in un messaggio inviato al presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
Il dovere della memoria. “L’Italia ha il dovere di non dimenticare quella strage e quelle vittime innocenti che fanno ormai parte integrante della memoria nazionale” ha sottolineato Mattarella. “Sono passati 35 anni – ha ricordato Mattarella – da quando una terribile esplosione alla stazione di Bologna provocò la morte di ottantacinque persone e il ferimento di altre duecento, distruggendo affetti, progetti e speranze. L’attentato del 2 agosto del 1980 fu il culmine sanguinoso di una strategia stragista, mirante a scardinare la democrazia e le conquiste sociali dell’Italia repubblicana. La reazione degli italiani, a partire dalla città di Bologna, fu decisa e compatta, con grande forza e dignità. E rappresentò, ancora una volta, l’argine più robusto contro ogni tentativo di destabilizzazione
De Vincenti: “Il Governo è accanto a voi”. In mattina, nella sala del Consiglio comunale di Bologna, il sottosegretario Claudio De Vincenti, in qualità di rappresentante del Governo, ha incontrato i parenti delle vittime e pronunciato queste parole. “Come disse – ha proseguito – l’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini: ‘La strage del 2 agosto fu l’impresa più criminale mai avvenuta in Italia’. “Ricordo benissimo il 2 agosto 1980. Ero a Roma non a Bologna ma la notizia dell’attentato mi sconvolse e io vissi quella giornata con voi bolognesi”. “Siamo qui – ha concluso – a dare risposte anche se non definitive. Ho visto che è stato scritto che il Governo ha dimenticato i parenti delle vittime della strage. Il Governo è con Bologna e le vittime di tutte le stragi e non dimentica”. De Vincenti ha anche dichiarato, a margine della commemorazione in Comune, che il prossimo 5 agosto si terrà una riunione al Governo per dare attuazione al provvedimento sui risarcimenti ai parenti delle vittime.
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