Roma, 4 ago. (LaPresse) – “I tassi di mortalità dei migranti in mare sono molto diversi. Tra l’Italia con circa 1.930 morti da inizio anno e la Grecia con 60, è la repubblica ellenica la rotta più sicura per chi rischia la vita alla ricerca di un futuro migliore”. E’ quanto dichiara a LaPresse Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni nel Mediterraneo, che aggiunge: “Mentre l’aumento in Italia è relativo, con 7mila persone arrivate in più nel 2015 rispetto all’anno precedente, nel 2014 in Grecia i migranti sbarcati erano 34mila e quest’anno sono 90mila”.
“Quello che devono capire gli italiani e i media è che il flusso durante Mare Nostrum non era diminuito: è sempre stato stabile e le persone continuano a venire, a prescindere”, aggiunge Di Giacomo.
“La particolarità di queste cifre è che 1800 sono i morti dei primi 4 mesi del 2015, cioè nel periodo scoperto da Mare Nostrum, mentre negli ultimi 3 mesi con l’aumento dei soccorsi europei c’è stata un’inversione di tendenza e i decessi sono diminuiti. Nel dramma, questa è la cosa positiva – spiega Di Giacomo dell’Oim – Dal mese di maggio, e soprattutto giugno, ci sono più mezzi di soccorso, e soprattutto i soccorritori europei possono operare in acque internazionali e quindi toccare quelle Libiche. Ad oggi, per quanto riguarda le morti in mare, siamo tornati a una situazione simile a quella di Mare Nostrum”.
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