Ragusa, 11 ago. (LaPresse) – Quattro scafisti sono stati arrestati, due senegalesi e due gambiani, per aver condotto 500 migranti, a bordo di quattro gommoni, dalla Libia verso le coste italiane.
Alle 12.20 del 9 agosto scorso, l’unità navale ‘Diciotti’ ha intercettato un gommone con a bordo 124 migranti, diretto verso le coste italiane. A quel punto sono partite le operazioni di salvataggio e il trasbordo dei migranti: 87 uomini, 30 donne e 7 bambini. La nave ha effettuato poi altri 3 soccorsi e si è diretta verso il porto di Pozzallo (Ragusa) dove è arrivata alle 8 e 30 della mattina dopo. Non appena arrivati, i migranti sono stati assistiti e trasferiti, in parte al Centro di primo soccorso e assistenza (Cpsa), altri in diversi centri della penisola. Tra loro c’erano anche diverse donne incinte e bambini, alcuni molto piccoli. Domani – informano le forze dell’ordine – ci sarà un nuovo sbarco.
I gommoni sono salpati dalla Libia quasi contemporaneamente ed hanno viaggiato fianco a fianco per una parte del tratto di mare. Gli scafisti sono stati assoldati dai libici per poche centinaia di dollari, mentre i passeggeri hanno pagato in media 1.000 dollari, portando così nelle tasche degli organizzatori quasi mezzo milione.
I testimoni – oltre ad aver indicato gli scafisti dei diversi gommoni soccorsi, che si nascondevano tra i profughi – hanno riferito di gravi violenze da parte dei libici – quando erano ancora nei capannoni, prima della partenza – e durante il viaggio, da parte degli scafisti. Una giovane madre, con due piccoli in braccio, ha raccontato che uno degli scafisti avrebbe minacciato di gettare i bambini in mare se la donna avesse chiesto nuovamente dell’acqua da bere. “Avevo chiesto l’acqua per i bambini non per me” ha spiegato la donna tra le lacrime.
Al termine degli accertamenti, tutti gli scafisti sono stati portati nel carcere di Ragusa, mentre i testimoni sono stati messi in strutture protette in attesa della loro partecipazione al processo.
Gli scafisti sono accusati di aver favorito l’ingresso clandestino di cittadini extracomunitari, aggravato dal fatto che il reato è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro. Le altre accuse sono di aver esposto i migranti trasportati a pericoli per la loro vita e per la loro incolumità e di averli sottoposti a trattamento inumano e degradante.
Nel 2015 – riferiscono le forze dell’ordine – sono 89 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno ne sono stati arrestati 199.
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