Verona, 12 ago. (LaPresse) – Dal 2005 al 2012 avrebbe evaso le tasse per circa 3 milioni di euro e così per il titolare di una società di ristorazione di Verona sono scattati gli arresti domiciliari. L’evasione è stata accertata dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Verona, in collaborazione con personale del nucleo investigazioni digitali dell’agenzia delle entrate di Venezia.

Ieri sera i militari, con il supporto dei colleghi del comando provinciale, hanno eseguito l’ordinanza per l’applicazione della misura cautelare, emessa dalla giudice per le indagini preliminari di Verona, Giuliana Franciosi, su richiesta della sostituta procuratrice, Giulia Labia, in base ai risultati ottenuti dal reparto speciale.

L’uomo è ritenuto responsabile non solo di evasione fiscale e contributiva, ma anche di violenza privata, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, utilizzazione illecita e fraudolenta di manodopera, oltre che colpevole di reati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Il datore di lavoro, approfittando dello stato di bisogno dei propri dipendenti (stranieri e giovani studenti universitari), li avrebbe minacciati di licenziamento, costringendoli a lavorare con orari e turni particolarmente gravosi, senza garantire loro i diritti garantiti, per ottenere il massimo profitto dalle ore lavorative ‘in nero’ e sottopagate.

Maggiori dettagli verranno forniti in una conferenza stampa convocata alle 11, nel comando provinciale carabinieri di Verona, via Salvo D’Acquisto, 6.

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