Città del Vaticano, 28 ago. (LaPresse) – L’arcivescovo polacco Józef Wesolowski, trovato senza vita questa mattina all’interno del Vaticano, è stato il più alto prelato finito sotto inchiesta della Santa Sede per abusi sessuali. Si sarebbe dovuto ancora presentare davanti al tribunale composto, per volontà di Papa Francesco, solo da membri laici.

Il polacco fu richiamato a Roma nel 2013 dopo alcune denunce per pedofilia. Il 22 settembre del 2014, tolta l’immunità, venne arrestato proprio su decisione del pontefice, dopo essere stato ridotto allo stato laicale. Una vera e propria rivoluzione all’interno della chiesa.

Pochi mesi dopo la sua elezione al soglio di Pietro, Bergoglio aveva definito la pedofilia “una lebbra nella nostra casa” e da subito disse di volere mettere al primo posto della sua agenda lo sradicamento di questo crimine che nel corso dei decenni ha macchiato e screditato la Chiesa.

La svolta arriva il 10 giugno scorso quando viene annunciata la nascita di un tribunale ad hoc, in Vaticano, per processare i vescovi accusati di “reato di abuso d’ufficio episcopale” (che ora diventa reato canonico), cioè quelli che hanno sottovalutato o addirittura insabbiato le denunce ricevute relative a casi di pedofilia.

Una decisione storica quella di Bergoglio che ha così accolto la proposta della commissione creata da lui stesso a inizio pontificato – guidata dal cardinale Sean Patrick O’Malley – composta anche da un uomo e una donna che da bambini furono vittime di preti aguzzini. Si tratta di una novità storica perché “l’abuso di ufficio episcopale” non era considerato tra i “delicta graviora”.

Poi un mese dopo, con un ‘motu proprio’ il pontefice rafforza il sistema penale vaticano relativo ai delitti sui minori: vendita di minori, prostituzione minorile, violenza sessuale su minori, atti sessuali su minore, pedopornografia, detenzione di materiale pornografico, arruolamento di minore.

Il prelato polacco muore portandosi via le sue verità, ma la strada all’interno della chiesa per combattere la pedofilia pare ormai tracciata.

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