Torino, 2 set. (LaPresse) – Una ‘Marcia delle donne e degli uomini scalzi’ a Venezia, in cui personalità di cultura, spettacolo e politica venerdì 11 settembre sfileranno a sostegno dei migranti a Venezia, in pieno Festival del Cinema. Tra le prime adesioni, si legge nella pagina Facebook dell’iniziativa, ci sono Lucia Annunziata, Don Vinicio Albanesi, Gianfranco Bettin, Marco Bellocchio, Don Albino Bizzotto, Elio Germano, Gad Lerner, Giulio Marcon, Valerio Mastandrea, Grazia Naletto, Giusi Nicolini, Marco Paolini, Costanza Quatriglio, Norma Rangeri, Roberto Saviano, Andrea Segre, Toni Servillo, Sergio Staino, Jasmine Trinca, Daniele Vicari, Don Armando Zappolini. La marcia è in programma alle 17 con partenza da piazza Santa Maria Elisabetta, al Lido di Venezia, e arrivo nel cuore della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica.
“E’ arrivato il momento di decidere da che parte stare“, si legge nel testo dell’appello. “Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere”, prosegue, invitando ad organizzare marce analoghe in altre città italiane ed europee. “Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle”, afferma l’appello. La marcia viene definita “l’inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie”.
La ‘Marcia delle donne e degli uomini scalzi’ chiede “con forza i primi necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali: certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino.
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