Milano, 24 set. (LaPresse) – Il pm di Milano Silvia Perrucci ha ribadito davanti al giudice per l’udienza preliminare Elisabetta Meyer la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede, accusato di estorsione e violenza privata, perché in occasione del licenziamento nel 2012 avrebbe dato mandato ai collaboratori Maria Madeo, Michela Faioni e al persona trainer Gaetano Ferri di assemblare dei fotomontaggi falsi che ritraevano il direttore dell’informazione di Mediaset, Mauro Crippa in pose compromettenti.
Fede, in base a quanto ha contestato il pm Perrucci, avrebbe tentato di ricattare Crippa, per costringere Mediaset a sottoscrivere un accordo transattivo più favorevole per Fede rispetto alle condizioni del licenziamento. L’ex direttore, tra l’altro, deve rispondere di violenza privata per alcuni sms minatori nei confronti di Ferri, il quale si sarebbe dissociato dal presunto progetto di “estorcere a Berlusconi due milioni di euro per evitare la diffusione di foto compromettenti di Crippa”. Lo stesso personal trainer è accusato di estorsione ai danni di Fede da cui avrebbe incassato 700 euro con la minaccia di diffondere alcuni audio che lo riguardavano. Contro Ferri, che ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, Fede si è costituito parte civile. Gli altri due imputati, invece, hanno chiesto di patteggiare pene tra i 2 anni e i 2 anni e 4 mesi di reclusione. La sentenza del gup Elisabetta Meyer è prevista per il 6 novembre.
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