Città del Vaticano, 28 set. (LaPresse) – “Se a una persona non si permette di fare l’obiezione di coscienza, gli si nega un diritto“. Lo ha affermato Papa Francesco nel volo di ritorno da Philadelphia parlando dell’aborto. Secondo il Pontefice, “in ogni struttura giudiziaria deve entrare l’obiezione di coscienza, perché é un diritto umano. Altrimenti, finiamo nella selezione dei diritti: questo é un diritto di qualità, questo no”.

“Sosterrebbe anche i funzionari governativi che per obiezione di coscienza non portassero avanti le pratiche per i matrimoni gay?”, è stato chiesto allora a Bergoglio che ha replicato: “Non posso avere in mente tutti i casi specifici, ma posso dire che l’obiezione di coscienza é un diritto. E’ un diritto umano: un funzionario di governo é una persona umana e ha quel diritto”. A proposito di obiezione di coscienza, il Papa ha anche confidato: “Sempre mi ha commosso quando da ragazzo ho letto parecchie volte la Chanson de Roland, che descrive la scena dei maomettani in fila davanti al fonte battesimale o alla spada. Sappiamo che dovevano scegliere, non era loro permessa l’obiezione di coscienza”.

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