di Denise Faticante
Città del Vaticano, 28 set. (LaPresse)- Papa Francesco torna in Italia più forte e vigoroso di prima: ha sorpreso, commosso, creato polemiche e sferzato il mondo. L’America ne ha amato i sorrisi e i saluti dentro la Fiat 500 e nello stesso tempo ne ha subìto la visione, il coraggio, le parole consapevoli di doversi destreggiare tra divisioni politiche e religiose, con i cattolici conservatori profondamente sospettosi nei suoi confronti. Ma non basta: dopo aver dimostrato una destrezza politica a più facce, Bergoglio non si ferma e sul viaggio di ritorno da Filadelfia in Italia continua a offrire spunti, risposte, aperture e strali. Davanti alla sua crescente popolarità, Bergoglio risponde con una battuta: “Il Papa deve essere il servo dei servi di Dio, non una star, anche perché le stelle cadono e si spengono”. Abusi sessuali, migranti, Sinodo, obiezione di coscienza con lo sguardo verso la prossima tappa desiderata: la Cina. Il Pontefice risponde a tutto campo ai giornalisti sul volo. Nella tradizionale conferenza stampa, durata 50 minuti, l’argentino parla anche della pace in Colombia e del ruolo delle donne nella Chiesa.
LA CINA. “La Cina è una grande nazione che apporta al mondo una grande cultura e tante cose buone – dice Bergoglio – mi piacerebbe tanto andarci. Amo il popolo cinese, gli voglio bene e mi auguro che ci siano le possibilità di avere buoni rapporti”.
MURI ANTI-IMMIGRATI. Francesco, interpellato sui muri che stanno sorgendo in alcuni Paesi europei per arrestare i flussi di immigrati, così risponde: “Tutti i muri crollano, oggi, domani o dopo cento anni. Non è questa la soluzione”. Dinanzi alla “crisi migratoria”, “la più grave dall’ultima guerra”, “in questo momento l’Europa è in difficoltà, è vero. Dobbiamo essere intelligenti – sottolinea Bergoglio -, viene tutta quell’ondata migratoria, e non è facile trovare soluzioni. Ma con il dialogo i Paesi devono trovarlo. I muri non sono la soluzione”.
PEDOFILIA E’ UN SACRILEGIO. Bergoglio torna sullo scottante tema degli abusi sui minori, sottolineando che “quando un sacerdote commette un abuso, è gravissimo”. Poi l’affondo: “Nella Chiesa sono colpevoli anche alcuni vescovi che hanno coperto” e inoltre “capisco perfettamente le famiglie che non riescono a perdonare”.
IL DIVORZIO CATTOLICO. Il Pontefice parla ampiamente della famiglia, in vista del prossimo Sinodo, e in particolare della riforma sulla nullità matrimoniale. “Quelli che pensano al ‘divorzio cattolico’ – sottolinea Francesco – sbagliano perché questo ultimo documento ha chiuso la porta al divorzio che poteva entrare – era più facile – per la via amministrativa. Sempre ci sarà la via giudiziale”. I processi, aggiunge, “cambiano”, la “giurisprudenza cambia in meglio, si migliora sempre”. “I Padri sinodali – ribadisce – hanno chiesto questo: lo snellimento dei processi di nullità matrimoniale”.
OBIEZIONE DI COSCIENZA. Francesco risponde poi sull’obiezione di coscienza prima sull’aborto e poi riguardo a quei funzionari statali che, negli Usa, si sono rifiutati di firmare i certificati dei matrimoni omosessuali. “L’obiezione di coscienza è un diritto”, è la sua risposta, “e se una persona non permette di esercitare l’obiezione di coscienza, nega un diritto, un diritto umano”.
LE DONNE E LA CHIESA. Bergoglio non intende modificare la norma della Chiesa cattolica per consentire il sacerdozio femminile, ma vuole un cambiamento radicale del loro ruolo nella direzione di maggiori responsabilità e più ampio spazio. “Devo riconoscere – afferma – che noi siamo in ritardo nell’elaborazione della teologia della donna, dobbiamo andare più avanti questo sì, è vero”. “E poi – sottolinea- la chiesa è donna”.
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