Milano, 8 ott. (LaPresse) – “Io non ero in aula ma quanto successo ha dato fastidio a me e a tutta la nostra famiglia, il tifo da stadio degli amici e il sorrisetto ostentato da mio cognato Michele sono stati dei gesti davvero fuori luogo”. A parlare alle telecamere di ‘Pomeriggio Cinque‘ è Danilo, marito della sorella di Elena Ceste, scomparsa a gennaio 2014 e ritrovata morta otto mesi dopo.
“Noi familiari sappiamo che Elena non soffriva affatto di disturbi psichici, il fatto che la difesa la faccia passare per matta è una cosa che ci addolora molto. Noi l’abbiamo vista durante le festività natalizie, prima della scomparsa, e si comportava in modo assolutamente normale. Io credevo all’innocenza di mio cognato – continua Danilo – poi ho cominciato a leggere gli atti e purtroppo ho capito tante cose. Michele, inoltre, ha raccontato che Elena avrebbe raccontato a mia moglie di attraversare un momento di depressione. Ma questo – conclude Danilo – è assolutamente falso. E’ vero che aveva passato un brutto momento tra ottobre e novembre, ma poi tutto si era risolto”.
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