Palermo, 14 ott. (LaPresse) – Sveglia ‘punitiva’ alle quattro di mattina e immobilizzazione a letto per chi cercava di ribellarsi. E’ successo a Palermo, dove la polizia di Stato ha sequestrato due case di cura per anziani nel centro cittadino, teatro “di abusi e malversazioni nei confronti di degenti e dipendenti”. Due donne, madre e figlia, rispettivamente, nella qualità di gestore e titolare delle due strutture, dovranno rispondere dei reati di estorsione aggravata ed in concorso, maltrattamenti ed abbandono di persona incapace per malattia e per vecchiaia.
Secondo quanto riporta una nota degli agenti “giungeva ad un tale livello di crudeltà e disumanità difficilmente riscontrato in episodi analoghi e, soprattutto, perché a gestire la ‘cura’ dei ricoverati era personale non qualificato, privo di ogni preparazione specifica, in alcuni casi, quindi, si trattava di meri badanti camuffati da infermieri”. Ad avviare le indagini è stata la denuncia di una dipendente della struttura, stanca di subire vessazioni, in ordine alla mancata fruizione di diritti professionali (quali ad esempio, ferie, riposi e contributi previdenziali).
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