Expo, Lorenzin firma la Carta di Milano: Effetto moltiplicatore

di Luca Rossi

Milano, 28 ott. (LaPresse) – “Per noi non deve finire qui. Questo lavoro sono i semi. Li dobbiamo far crescere nei prossimi anni: ognuno nel nostro Paese e insieme con una strategia vincente. Io incontrerò dopodomani a Roma il presidente José Graziano da Silva. Con la Fao continuiamo questo rapporto” avviato con Expo. Così la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, ha chiuso oggi all’Esposizione universale milanese la conferenza internazionale, organizzata dal ministero italiano, dal titolo ‘Nutrire il pianeta, nutrirlo in salute’. Solo alcuni numeri: 20 ministri e 40 delegati da diversi Paesi rappresentati nel sito di Rho-Pero e 60 relatori in due giorni.

“Con tutti gli ospiti – ha aggiunto Lorenzin – abbiamo fatto un buon lavoro di squadra. Expo è stato uno straordinario evento. Abbiamo avuto milioni di visitatori, ma la qualità dei padiglioni e del lavoro fatto dai singoli Paese ha avuto un effetto moltiplicatore per il nostro Paese straordinario. Il messaggio va mandato non solo ai bambini italiani, ma a quelli di tutto il mondo. Per noi decisori – ha spiegato la ministra – è stata un’occasione per affrontare in modo globale la questione con una strategia ‘win-win’. È miope pensare che possiamo chiuderci nel nostro confine”.

“Nutrirsi bene e non sprecare. Lo spreco alimentare è uno spreco immorale di risorse”, ha insistito ancora. Per poi rivelare: “Le persone che hanno una malattia cronica non trasmissibile devono già sostenere un’alimentazione equilibrata. Il nostro obiettivo sono i nostri cittadini sani: non farli ammalare. Noi dobbiamo fare un grande sforzo con una grande operazione di educazione”.

Lorenzin ha firmato alla fine della conferenza nell’auditorium di Palazzo Italia, la Carta di Milano. Il documento che in dieci pagine racchiude tutti i temi portanti dell’Expo milanese è stato siglato anche da 20 ministri della Salute e da 40 delegati dei Paesi rappresentati a Expo, dalla Spagna a Lussemburgo, dall’Egitto all’Iran, dalla Repubblica Ceca alla Bulgaria, dall’Uganda alla Tanzania.

Nello Spazio donna di Expo, poi, la ministra Lorenzin e Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare, che rappresenta oltre 54mila aziende agroalimentari italiane, hanno siglato, insieme ad altre associazioni, due protocolli d’intesa che riguardano le ‘Linee di indirizzo per la comunicazione commerciale relativa ai prodotti alimentari e alle bevande, a tutela dei bambini e della loro corretta alimentazione’ e quello sugli ‘Obiettivi condivisi per il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti alimentari con particolare riferimento alla popolazione infantile (3-12 anni)’.

Ecco tutte le aziende firmatarie: Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane), Aiipa (Associazione italiana industrie prodotti alimentari), Assobibe (Associazione italiana tra gli industriali delle bevande alcoliche), Assolatte, Confida (Associazione italiana distribuzione automatica), Federalimentare, Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) e Mineracqua.

“Stiamo facendo sul piano volontaristico quello che in altri Paesi ancora non riescono a fare. Quello che noi facciamo – ha commentato Lorenzin – e abbiamo fatto oggi, ma che già stiamo facendo nella nostra catena, in molti altri Paesi non lo hanno ancora fatto. Possiamo dire che anche in questo siamo leader. E l’aver focalizzato l’attenzione in modo particolare sulla riduzione di alcuni componenti sui cibi destinati all’infanzia per noi – ha sottolineato – è un motivo di orgoglio. C’è un’educazione al gusto che ci permette di valorizzare al meglio i principi stessi della nostra dieta mediterranea”, ha concluso la ministra della Salute.