Roma, 5 nov. (LaPresse) – Prima udienza in aula per il processo Mafia Capitale, il maxi processo al cosiddetto ‘mondo di mezzo’, la presunta organizzazione facente capo all’ex nar Massimo Carminati che secondo gli inquirenti avrebbe per anni condizionato la gestione di appalti e risorse nella Capitale . Quarantasei gli imputati alla sbarra tra i quali, oltre a Carminati e Salvatore Buzzi, l’imprenditore delle cooperative considerato il braccio economico dell’organizzazione, figurano ex amministratori locali di diversi schieramenti politici, ex dipendenti pubblici e dirigenti di aziende municipalizzate come Giovanni Fiscon e Franco Panzironi in passato ai vertici dell’azienda romana dei rifiuti (Ama) rispettivamente come direttore generale e amministratore delegato. Le accuse delle quali rispondono gli imputati vanno, a seconda delle posizioni, dalla corruzione, alla turbativa d’asta, dall’usura, all’associazione mafiosa.

Centotrentasei le udienze già fissate prima dell’estate, con una media di tre o quattro appuntamenti settimanali. Dalla seconda udienza, la prossima settiman, il processo si svolgerà nell’aula bunker di Rebibbia. Durante il dibattimento verrà sviscerata un’indagine che contiene migliaia di intercettazioni telefoniche e ambientali, con centinaia di persone chiamate a testimoniare da accusa e difese. Sono oltre settanta le testate giornalistiche, italiane e straniere, accreditate per seguire il dibattimento e un’ottantina gli accrediti per telecamere e fotografi.

Una quindicina di detenuti, imputati nel processo, sono stati trasferiti nelle ultime ore da varie carceri italiane a Rebibbia, come disposto nei giorni scorsi dalla Decima sezione penale del Tribunale di Roma. La decisione è stata presa per permettere agli imputati di essere presenti alle udienze. Non potranno invece seguire fisicamente il processo Massimo Carminati, detenuto in regime di 41 bis presso il carcere di Parma, Salvatore Buzzi, detenuto a Tolmezzo, in provincia di Udine; e Riccardo Brugia, sodale di Carminati e presunto custode delle armi del gruppo criminale – mai trovate da chi indaga – in carcere a Terni.

All’udienza che si aprirà stamane sarà probabilmente presente almeno una parte dei 22 imputati agli arresti domiciliari. Tra di loro alcuni ex amministratori locali come l’ex capogruppo Pdl in Regione Lazio Luca Gramazio, l’ex presidente dell’Assemblea capitolina, Mirko Coratti, l’ex presidente del municipio di Ostia Andrea Tassone; e gli ex consiglieri comunali Pierpaolo Pedetti del Pd, e Giordano Tredicine del Pdl.

Oggi, come già nelle prime udienze dei riti abbreviati Comune di Roma e Regione Lazio si costituiranno parti civili contro il ‘mondo di mezzo’. Oltre alle due amministrazioni, a chiedere i danni al ‘mondo di mezzo’ ci saranno l’azienda romana dei rifiuti (Ama) e tante associazioni: da Libera, a Cittadinanzattiva, alla Antonino Caponnetto.

Legale Carminati: Vuole difendersi in modo diverso”-. Faro’ parlare Massimo Carminati, stavolta e’ intenzionato a difendersi in modo diverso dal solito perche’ vuole chiarire un sacco di cose e credetemi… lo fara’ sicuramente”. Così l’avvocato Bruno Giosuè Naso, legale dell’ex Nar ritenuto dalla Procura il capo della presunta organizzazione nota come ‘Mafia Capitale’. “Di tutta questa storia a Carminati ha dato particolarmente fastidio il fatto che il suo nome sia stato accostato alle parole ‘mafia’ e ‘droga’ – sottolinea l’avvocato -. Con la mafia non c’entra proprio nulla e la droga gli fa veramente schifo. E non parliamo delle armi che non sono mai state trovate”.

Odevaine:Ho fatto errori, ma sto collaborando. “Ho ammesso le mie responsabilità e sto collaborando. Ho fatto degli errori”. Cosi Luca Odevaine in una pausa della prima udienza del processo sulla vicenda Mafia Capitale. “Rimango dalla parte delle istituzioni”, ha detto ancora.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: