Di Alessandra Lemme

Roma, 20 nov. (LaPresse) – Misure di sicurezza “per un Giubileo ai tempi dell’Isis”. Con queste parole il questore di Roma Nicolò D’Angelo descrive il piano straordinario per la sicurezza per l’Anno Santo concordato da polizia e prefettura, in accordo con le altre forze dell’ordine.

DUEMILA AGENTI IN STRADA E CONTROLLI ANCHE IN PERIFERIA. Duemila tra agenti e militari lavoreranno ogni giorno sulle strade di Roma, e il numero è destinato a crescere in occasione di eventi importanti come l’8 dicembre, per l’apertura della Posta Santa. Obiettivo principale dell’ordinanza è prevenire attentati, sottolineano a più riprese il questore e il prefetto Franco Gabrielli, che insieme presentano il piano alla stampa. Dal centro alle periferie aumenterà il personale delle forze dell’ordine che verrà impiegato anche a bordo dei mezzi pubblici: potenziati tutti i dispositivi di sicurezza a cominciare da nuovi giubotti antiproiettile per gli agenti. Maggiori controlli anche nei locali della movida, in collaborazione con i gestori, e miglioramento dell’illuminazione pubblica.

DA SAN PIETRO A STADIO OLIMPICO ARRIVANO I RAPISCAN. Sotto stretta sorveglianza tutti i luoghi e le occasioni più densamente popolate a cominciare da San Pietro e lo stadio Olimpico. Intorno alla basilica si prevedono accessi controllati elettronicamente, e anche l’entrata allo stadio sarà successiva a controlli con rapiscan più rigidi di quelli fatti fino a questo momento. Ma almeno per il momento non si prevedono “zone rosse” attorno al Vaticano né altrove.

DRONI SORVEGLIATI DA TERRA A CIELO. Attenzione massima anche su quanto accade nei cieli sopra la Capitale. Al momento “non credo ci siano situazioni tali da predisporre sistemi di contraerea sulla città”, dice Gabrielli, ma sul fronte aereo si lavora su tre macro aree: una amministrativa, attraverso interdizione al volo su Roma; una di intelligence, legata ai droni per impedire che oggetti non autorizzati si alzino in volo; e una di intervento aereo e ed eventuale abbattimento del drone quando questo sfugga ai controlli, attraverso un sistema di intercettamento radar attivo solo nelle situazioni più delicate.

IL MONITO ALLA STAMPA. Questore e prefetto chiedono inoltre particolare attenzione nella divulgazione di notizie e allarmi. “E’ un Giubileo fatto da tutto quel mondo di informazione senza filtro costituita dagli smartphone – dice Gabrielli -. Ma in questi contesti più della tempestività dell’informazione vale l’affidabilità”.

“Nessuno nega che il nostro Paese sia possibile obiettivo – prosegue il prefetto – ma un conto è la minaccia, un conto è il rischio, un altro conto sono le cose che si possono verificare rispetto alle quali si richiede il massimo utilizzo di raziocinio nel fornire le notizie”. “Meglio uno scoop in meno e un accertamento in più – conclude Gabrielli – così voi renderete un vero servizio alla cittadinanza”.

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