Roma, 23 nov. (LaPresse) – Peli o capelli di donna sono stati trovati incastrati tra il giubbotto di Yara Gambirasio e il terreno di Chignolo d’isola, dov’è stato rinvenuto il corpo della ragazzina. Sembrerebbe che questi reperti appartengano a Rosita Brena, una donna che ha lo stesso cognome dell’insegnante di Yara, Silvia Brena.
Il Dna mitocondriale di Rosita, infatti, coincide perfettamente con il Dna dei capelli trovati incastrati nel giubbotto della tredicenne di Brembate.
“Credo che i capelli ritrovati provengano dal ceppo di Rosita”, ha confermato anche il criminologo Ezio Denti, perito di parte della difesa di Bossetti.
Rosita Brena è una donna adulta, mamma di due figli, e l’inviata di Pomeriggio Cinque ha parlato con lei, che però preferisce non apparire in video. Rosita sostiene di non essere parente di Silvia Brena, nonostante abbiano lo stesso cognome, e ha detto che i capelli trovati incastrati nella giacca della ragazzina uccisa potrebbero appartenere a sua figlia, che era amica e compagna di scuola di Yara. “In questo caso – sostiene Barbara d’Urso – sarebbe plausibile che le due amiche si abbracciassero, come fanno tutte le ragazzine della loro età”.
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