Brescia, 26 nov. (LaPresse) – A ‘Pomeriggio Cinque’ si parla di Pietro Raccagni, il macellaio di Pontoglio ucciso per rapina con una bottiglia davanti alla moglie e ai due figli. L’uomo è morto dopo undici giorni di coma. Stamattina è arrivata la sentenza sugli assassini dell’uomo.
“I suoi assassini hanno preso tra i tredici e gli undici anni – dichiara Federica, la vedova dell’uomo – ma per me sono pene troppo leggere. Con gli sconti di pena faranno solo pochi anni, la morte dell’uomo non vale solo 11 anni di carcere, le pene devono essere più aspre, devono pagare di più. L’ergastolo ce l’abbiamo noi, che non dimenticheremo mai quella notte. I miei figli hanno dovuto rimboccarsi le maniche”.
“Non auguro a nessuno quello che ho provato, è meglio non ricordarlo, è stato terribile – dichiara alle telecamere Sara, la figlia dell’uomo, fuori dal tribunale – Mi aspettavo qualcosa di più, so che subentreranno sconti di pena. Non esiste la scusante che gli assassini sono giovani, perché anche io lo sono e la mia vita è cambiata totalmente. Io, mia madre e mio fratello ci facciamo forza l’uno con l’altro, ma niente è più come prima”.
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