Roma, 1 dic. (LaPresse) – L’accordo Ue-Turchia sui profughi non farà che rendere più difficile per i siriani mettersi in salvo e alimentare così il traffico di esseri umani. Lo scrive Filippo Miraglia, vicepresidente dell’Arci, sottolineando che l’Europa ha compiuto una scelta che “aumenterà il razzismo”, facendo “un favore a chi i diritti umani li calpesta ogni giorno”.

“UNA FARSA”. “A Bruxelles – afferma – i 28 governi dell’Ue mettono in scena una farsa sui diritti umani e sull’immigrazione. L’accordo trovato per fermare i profughi, in prevalenza siriani, si basa su uno scambio che contraddice le dichiarazioni dei governi europei”.

“INTESA CONTRADDITTORIA”. “Da un lato – sottolinea – ancora una volta l’unico argomento sul quale i 28 concordano è impedire alle persone di mettersi in salvo, di chiedere protezione, lasciandoli nei campi profughi. L’Obiettivo specifico sono i 2 milioni di profughi ospitati in Turchia. Consci del fatto che la guerra in Siria, e quelle a diversa intensità che sono ancora in corso in tutta la regione medio orientale, difficilmente si spegneranno nel breve periodo (grazie anche agli interessi in gioco di molti dei 28 governi e dell’incapacità, o della mancanza di volontà, di trovare soluzioni diplomatiche), non avendo alcuna intenzione di assumersi la responsabilità di dare asilo a chi è vittima di quelle guerre, puntano tutto sulla chiusura delle frontiere. Sull’innalzamento di altre barriere”.

“ACCORDO PER BLOCCARE I PROFUGHI”. “Si affidano per questo al governo turco – prosegue – che ha dato prova più volte di essere in grado di tutelare i propri interessi, anche ricorrendo alla violazione sistematica dei diritti umani e alla violenza (la questione curda non è stata evocata a Bruxelles, se non nella generica formula del rispetto dei diritti umani) e che quindi, in cambio di 3 miliardi di euro e di un canale d’accesso facilitato all’Ue, bloccherà i profughi”.

“SECONDO L’UE I DIRITTI NON SONO UGUALI PER TUTTI”. “I rappresentanti dei 28 governi, e quelli della Commissione, hanno speso parole di attenzione per i diritti umani, come se quelli dei rifugiati ai quali verrà impedito di partire dalle coste turche (che questo blocco sia già in corso, con continui blitz della polizia turca, non è stato raccontato), ricorrendo alla violenza e alle armi, non rientrassero in questa categoria. Ma forse i nostri rappresentanti non ritengono che i diritti umani siano uguali per tutti e quando ne parlano si riferiscono sono a quelli degli europei e di parte dei turchi (i curdi non vengono mai nominati per non dispiacere ad Ankara)”.

“PIU’ DIFFICILE SALVARSI PER I SIRIANI, PIU’ AFFARI PER I TRAFFICANTI”. “Questo – continua – è quanto emerge dalla farsa alla quale abbiamo assistito. Le conseguenze sono già davanti ai nostri occhi. Per i profughi sarà ancora più difficile mettersi in salvo e aumenteranno i morti e gli scomparsi, oltre che le cifre richieste per arrivare nell’UE. Un favore ai trafficanti di essere umani che vedranno prosperare i loro affari. La Turchia si rafforza e si rafforza il governo che agisce contro le opposizioni interne e i curdi: un favore a chi i diritti umani li calpesta ogni giorno”.

“IN EUROPA AUMENTERA’ IL RAZZISMO”. “In Europa – continua – aumenterà il razzismo, alimentato dalle azioni di blocco delle frontiere che sottendono un’idea di invasione da impedire, nonostante i numeri ancora esigui, nel panorama internazionale. Un assist quindi al razzismo e al fascismo dilagante e alle forze della destra xenofoba”.

“LA DOMENICA DELLE SALME”. “Forse l’Ue pensa di curare le proprie ferite, soprattutto quelle auto inferte da governi incapaci e schierati con gli interessi delle multinazionali della finanza e non con i propri popoli, attraverso la farsa di accordi siglati in nome dei diritti umani, ma che in realtà prevedono l’esatto contrario. Una comunità ricca e potente come quella che si è incontrata a Bruxelles con il governo di Ankara avrebbe dovuto avanzare proposte di altro tipo, chiedere al governo turco di rispettare i diritti dei curdi fermando la persecuzione in atto, il rispetto dei diritti umani e una collaborazione per consentire il passaggio verso l’UE in sicurezza dei profughi. Invece si è preferito agire perché la giornata di domenica, come avrebbe detto De Andrè, fosse una domenica delle salme”.

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