Milano, 10 dic. (LaPresse) – La Consulta per la parità e le pari opportunità del Comune di Gallarate (Varese) ha indetto per domani, venerdì 11 dicembre, alle 19 in piazza Libertà, un presidio contro il femminicidio in ricordo di Marjana Gjrkay, 31enne albanese, madre di due bambini, uccisa alle 2.30 di ieri dal marito, di dodici anni più vecchio. Un omicidio commesso in casa, mentre dormiva, al civico 20 di via Ristori, dal coniuge di una vita: un unico fendente, alla gola, con una lama di 12 centimetri. Gli organizzatori invitano i partecipanti a portare con sé un fiore. “Basta violenze sulle donne – si legge nell’appello, diffuso sui social -, qui e ora. Marianna, 31 anni, abitava a Gallarate. Ora non c’è più, uccisa dal marito. E’ l’ennesimo assassinio di una donna, che ci tocca da vicino perché successo nella nostra città. Ogni femminicidio dovrebbe riguardarci da vicino. Perché ogni volta è una vita che viene spezzata. Lucia della provincia Trento, Erika del Salento, Maria di Gela, Silvia di Bologna, Alessia della provincia di Parma e tutte le altre donne uccise ci toccano da vicino”.
Ieri sera, in consiglio comunale, la Consulta per la parità ha dedicato alla mamma 31enne un posto in platea. “Prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, Marjana occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, nella società”, sono le parole riportate sul foglio affisso alla poltrona, con un drappo rosso. “Sono 152 – continua, in un comunicato, la Consulta per la parità e le pari opportunità – le donne morte per femminicidio nel 2014. E i numeri aumentano, soprattutto nel Nord Italia: nel mese di settembre il numero di donne uccise è l’8% in più dell’anno precedente. Sono 6.788.000 le donne in Italia che almeno una volta nella vita hanno subito una violenza fisica o sessuale, mentre solo il 12% trova il coraggio e la possibilità di denunciare. Noi diciamo basta, noi vi chiediamo di dire basta. Qui e subito. Vi chiediamo di dire basta alla violenza sulle donne, di dire basta ad ogni giustificazione della violenza e dell’omicidio, di dire basta alla sottocultura che permette il proseguire della violenza sulle donne”.
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