Roma, 11 dic. (LaPresse) – Sono trascorsi 9 mesi dalla morte di David Raggi, 27 anni, ucciso il 12 marzo scorso a Terni fuori da un locale.

Il suo assassino, Amine Assoul, è condannato a 30 anni di carcere con il rito abbreviato. L’uomo, originario del Marocco, era arrivato in Italia su un barcone, ma non aveva i requisiti di rifugiato.

David, racconta oggi il fratello a ‘La vita in diretta’ su Rai1, , “era un ragazzo amato da tutti, soprattutto dai colleghi e dagli amici. Solo con il suo sorriso sapeva esprimere molte cose. Siamo stati contenti della sentenza” di condanna, “ma premiarlo con una riduzione di pena (dovuta alla scelta del rito abbreviato, ndr) non sta nè in cielo nè in terra. Devono essere fatti più controlli sui migranti, soprattutto su chi non dovrebbe nemmeno essere qui”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata