Catania, 11 dic. (LaPresse) – All’alba di oggi, la polizia ha arrestato Giuseppe Chiesa, Lorenzo Mascali e una terza persona posta ai domiciliari. Le accuse sono, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso al clan Santapaola-Ercolano, estorsione aggravata, inosservanza degli obblighi della sorveglianza speciale ed evasione.
La misura cautelare arriva al termine di un’attività investigativa condotta dalla squadra mobile sezione reati contro il patrimonio – ‘Squadra Antiracket’, con il coordinamento dalla Dda della procura seguito di una denuncia presentata da un imprenditore operante nel settore rivendita di auto e moto veicoli in ordine ad un tentativo di estorsione posto in essere nei loro confronti.
Dalle indagini è emerso che i pregiudicati Chiesa e Mascali, nel mese di dicembre del 2013, si erano presentati presso la sede della ditta al fine di ‘perorare’ una vertenza lavorativa pendente tra i titolari della rivendita di moto e l’ex addetto alle vendite, destinatario anch’egli della misura cautelare degli arresti domiciliari, il quale aveva chiesto circa 130mila euro. Mascali e Chiesa, in occasione delle loro visite, avevano avanzato una richiesta di compensazione tra il debito eventuale della controversia lavorativa pendente tra Castro e gli imprenditori ed il credito vantato da questi ultimi nei confronti di Mascali, loro abituale cliente, che nel corso del tempo aveva acquistato numerosi motoveicoli senza pagarne il prezzo, accumulando un debito di circa 100mila euro.
In occasione di un incontro, i due indagati chiedevano ai dipendenti della ditta di riferire ai titolari di rinunciare alla lite giudiziaria intimando agli stessi di testimoniare a favore del terzo. E ancora, in un’altra occasione, avendo subito i due imprenditori un furto presso l’abitazione di famiglia con un danno economico di centinaia di migliaia di euro, Mascali si è presentato in azienda affermando che avrebbe potuto interessarsi per la restituzione della somma di denaro trafugata sempre a condizione di una soluzione stragiudiziale della lite.
A Chiesa, pregiudicato, sono stati anche contestati i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso per avere fatto parte del gruppo di San Cocimo dell’organizzazione Santapaola – Ercolano, nonché la violazione delle prescrizioni connesse alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale. A Mascali, è stato, inoltre, contestato il delitto di evasione essendo nel periodo di riferimento sottoposto alla detenzione domiciliare. Dopo le formalità di rito, Chiesa e Mascali sono stati portati nel carcere di Catania Bicocca mentre il terzo è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
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