Mazara del Vallo (Trapani), 17 dic. (LaPresse) – Il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, è indagato nell’ambito di un’ampia indagine su ‘presunte’ anomalie nella gestione dell’economato della Diocesi, A confermarlo l’avvocato Stefano Pellegrino: “I fatti sui quali monsignor Domenico Mogavero, quale vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo, è stato chiamato a rispondere sono risalenti agli anni 2010-2011 e attengono ad anomalie nella gestione dell’economato della Curia rilevate e denunciate alla Procura dallo stesso vescovo lo scorso anno”.
“Invero al primo sospetto di irregolarità gestionale del servizio economato della diocesi, il vescovo provvide ad incaricare due consulenti fiduciari per verificare la corretta applicazione della normativa canonistica e concordataria nella gestione della Diocesi, nonché accertare la regolarità della redazione dei rendiconti e dei finanziamenti della Cei”, ha aggiunto il legale.
Pellegrino ha spiegato che “poiché dalle citate relazioni si evidenziarono condotte che avrebbero potuto integrare estremi di reato, il vescovo ritenne opportuno trasmettere alla Procura della Repubblica la consulenza dei dottori Roberto Ciaccio e Gianfranco Sciamone, manifestando la propria volontà querelatoria e chiedendo, al contempo, di essere sentito dal Procuratore della Repubblica. Di conseguenza, sollevò dall’incarico i responsabili dell’Ufficio Economato, collaborando fattivamente con gli organi di polizia giudiziaria al fine di accertare responsabilità gestionali”.
L’avvocato ha chiarito che “pertanto, all’esito delle attività di indagine e delle informazioni fornite agli investigatori e alla Procura dallo stesso vescovo e dai propri consulenti, monsignor Mogavero è stato avvisato e interrogato per un fatto di garanzia a tutela della propria posizione”.
“Nel corso dell’interrogatorio il vescovo, oltre a chiarire definitivamente ogni circostanza attinente la propria posizione, ha depositato la relazione tecnica a firma dei consulenti Ciaccio e Scimone, corredata da copiosa documentazione, comprovante la totale ed assoluta estraneità a qualsiasi fatto astrattamente addebitabile allo stesso vescovo”, ha concluso il legale in una nota.
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