Roma, 18 dic. (LaPresse) – Livelli di smog alle stelle in molte città a causa dell’andamento climatico, con la caduta a dicembre in Italia di ben il 91% di acqua in meno rispetto alla media del periodo, dopo il mese di novembre con piogge praticamente dimezzate (-49%) ma con punte di meno 80% al Nord, dove è allarme siccità. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sulla base dei dati Ucea nella prima decade del mese di dicembre, ma anche con scarse possibilità di un’inversione di tendenza, per la presenza di un’ampia struttura di alta pressione determina da giorni tempo stabile e senza pioggia. L’assenza di precipitazioni provoca la permanenza di impurità nell’aria e sta provocando anche una preoccupazione generalizzata nelle campagne sulla situazione dei principali bacini idrici e dei terreni, anche perché sta mancando la neve che rappresenta una importante scorta per le riserve idriche. Nelle montagne è allarme per la stagione sciistica che stenta a partire, ma nelle campagne c’è preoccupazione per la mancanza di acqua necessaria per ristabilire le risorse idriche indispensabili nella fase di crescita delle coltivazioni. Rappresentativo della realtà anomala di questi mesi è il livello del fiume Po, che è più basso di quasi 2 metri rispetto allo stesso periodo dello scorso anno al Ponte della Becca, dove il livello idrometrico del più grande fiume italiano è addirittura come quello di questa estate. Una situazione preoccupante per un bacino dove si produce il 35 per cento della produzione agricola.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata