Milano, 28 dic. (LaPresse) – Strade quasi deserte e silenzio surreale per un lunedì mattina: il blocco del traffico a Milano ha preso il via alle 10 e si concluderà nel pomeriggio, per riprendere domani e mercoledì con le stesse modalità. Uno stop deciso dal sindaco Giuliano Pisapia per combattere gli elevati livelli di sostanze inquinanti rilevati in città e in tutto l’hiinterland. Non piove da settimane e la cupola di smog sta facendo soffocare capoluogo e provincia. Durante il blocco possono circolare solo i mezzi di soccorso, quelli pubblici, le forze dell’ordine e le auto adibite a car sharing. Stop per tutti gli altri. E se qualcuno non rispetterà il blocco rischia una multa di oltre 600 euro. Perché il meteo torni a dare il suo contributo nella lotta contro le sostanze inquinanti, bisognerà attendere quantomeno il pomeriggio del 30 dicembre, quando – spiegano gli esperti – l’alta pressione diminuirà consentendo allo smog di “diluirsi” nell’aria.
GLI ESCLUSI DAL BLOCCO. A partire dai tratti di strada esclusi dal blocco, in particolare quelli di collegamento tra il confine comunale e i parcheggi periferici – come quelli di MM Maciachini, Famagosta e San Leonardo -, oltre a tratti autostradali, strade statali e provinciali. Per quanto riguarda i mezzi, tra gli esclusi dal blocco ci sono in primis quelli dedicati al soccorso, quelli delle forze dell’ordine e quelli pubblici. Ma anche i veicoli elettrici gli ibridi plug-in e gli ibridi range-extended, quelli del car sharing e quelli con contrassegno per il trasporto di persone con disabilità o utilizzati per il trasporto di persone e animali sottoposti a terapie e esami indispensabili o dimessi da ospedali e case di cura. Per finire, è ammessa la circolazione per i veicoli dei lavoratori se l’inizio o la fine del turno coincidono con orari in cui non sono disponibili i mezzi pubblici o se la sede di lavoro non ne è servita (con certificazione del datore di lavoro), oltre a quelli privati se in arrivo o partenza da strutture ricettive (con documentazione) o se destinati o provenienti da scali aerei, ferroviari e marittimi (muniti di apposito biglietto di viaggio).
INCENTIVO PER I MEZZI ALTERNATIVI. Per incentivare l’utilizzo di mezzi alternativi all’auto propria, come segnalato dal profilo Twitter del Comune, fino al 31 dicembre sarà possibile effettuare un numero illimitato di viaggi sui mezzi pubblici con un solo biglietto del valore di 1 euro e 50 centesimi. Mentre per chi preferisce pedalare è stata prorogata la promozione sugli abbonamenti giornalieri del bike-sharing BikeMi: quelli sottoscritti dal 28 dicembre al 1° gennaio saranno infatti gratuiti.
Fino al 31/12 compreso è sempre possibile viaggiare sui mezzi pubblici con un solo biglietto da 1,50 per un numero illimitato di viaggi
— Comune di Milano (@ComuneMI) 28 Dicembre 2015
FERMO ANCHE L’HINTERLAND. A fermare le auto, oltre a Milano, ci sono anche Pavia e 12 Comuni dell’hinterland: Corsico, Buccinasco, Cesano Boscone, Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano, Paderno Dugnano, Cusano Milanino, Sesto San Giovanni, Cernusco sul Naviglio e Settimo Milanese. A Rho lo stop sarà solo martedì e mercoledì, sempre in orario 10-16.
POLEMICA POLITICA. L’aria in Italia, soprattutto in Pianura Padana, resta pesante. Non piove e i livelli delle polveri sottili rimangono oltre i limiti. Oltre all’alarme ambientale e per i danni alla salute, scoppia la polemica politica, alle critiche di Beppe Grillo, leader M5s, e di Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, risponde oggi il sindaco di Milano Giuliano Pisapia in un’intervista a Repubblica: “Salvini ignora l’ordinanza che riduce il riscaldamento. Il leader M5S? Venga a vedere quanti alberi ci sono”.
L’ALLARME DELL’EPIDEMIOLOGO. “Stiamo parlando di dieci mesi di vita in meno. In media i cittadini italiani muoiono dieci mesi prima per l’inquinamento. Dieci mesi che diventano 14 al Nord e 6 al Sud”. Lo sostiene, in un’intervista a ‘La Stampa’ Francesco Forastiere, epidemiologo ed esperto di inquinamento atmosferico, che ha diretto lo studio ‘Viias’ del ministero della Salute che quantifica in circa 35mila morti premature l’effetto dell’inquinamento in Italia. “Ci sono differenze importanti tra grandi centri e centri più piccoli, ma – aggiunge l’epidemiologo – dipende molto dalla situazione geografica. La differenza tra Roma e Viterbo è importante, mentre nella Pianura padana l’inquinamento è più diffuso”.
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