Intervista al presidente Fiavet Piemonte e Valle d'Aosta, Carlo Bortott

"Per viaggiare in sicurezza in certe aree è necessario adottare sempre cautele sia da parte degli operatori turistici che degli stessi turisti". Parola di Carlo Bortott, presidente Fiavet Piemonte e Valle d'Aosta, Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo, intervistato da LaPresse. L'Egitto, nella cui capitale è stato trovato morto in queste ore Giulio Regeni con segni di tortura, "continua a registrare un clima di instabilità e turbolenza che spesso sfocia in turbative per la sicurezza e in azioni ostili anche di stampo terroristico, situazione di cui ogni connazionale che si rechi in Egitto, anche nelle aree turistiche, deve essere consapevole. Si raccomanda  vivamente di evitare qualsiasi viaggio in auto nelle zone desertiche – è quanto si legge sul sito della Farnesina -. La situazione continua a rimanere molto tesa nella penisola del Sinai con particolare riferimento alla regione al confine con la Striscia di Gaza, teatro di recenti e frequenti attacchi terroristici contro postazioni delle forze di sicurezza egiziane da parte di ben organizzate cellule jihadiste". "Alla luce degli ultimi eventi – si legge sempre sul sito del ministero deggli Esteri – si regista una certa tensione anche al Cairo, ad Alessandria, nelle altre principali città del Delta e del Canale di Suez, sia a causa di scontri fra forze di sicurezza e dimostranti, sia per un sensibile incremento di attacchi terroristici. Da evitare in particolare l'area in prossimità del confine con la Libia, in ragione degli sviluppi che stanno interessando quel Paese, e con il Sudan".

Quale è la situazione che si presenta in Egitto al turista? Gli operatori del settore come si comportano?
Situazioni molto delicate si ripetono non solo in Egitto, ma in altri paesi, nel Medioriente. L'unico errore che non bisogna fare è che ognuno si inventi come agire, mai come in questo momento il riferimento è la Farnesina. Da una parte gli operatori turistici non devono mandare la gente allo sbaraglio, dall'altro bisogna evitare che ogni singolo episodio stigmatizzi una destinazione creando allarmismi non giustificati. Al momento da parte della Farnesina non c'è quello che viene definito lo "sconsiglio" verso i viaggi in Egitto. Poi, come in tutte le cose, valgono le avvertenze di buon senso. Ci sono aree che vanno affrontate con particolare prudenza o evitate.

Cosa è successo al turismo in Egitto, cosa è cambiato nell'orientamento degli italiani verso questa meta?
Ci sono prodotti turistici storici come i charter sul Mar Rosso, che sono in netta diminuzione: le scelte sono influenzate anche  dalla paura. Per questo i tour operator devono saper offrire alternative. La Tunisia era una di questa, ma risente ancora dei fatti recenti, a partire da quello al museo del Bardo a Tunisi o a quello della spiaggia di Sousse. Ecco allora che c'è la Spagna, ci sono le Canarie, una delle alternative più gettonate in Europa, paragonabile per livello dei prezzi. L'Egitto e la Tunisia hanno sempre avuto una buona offerta turistica però con un ottimo rapporto qualità prezzo. Speriamo si riprendano.  Anche la Turchia, che fino a poco tempo fa sembrava una valvola di sfogo, ha visto colpita Instanbul, il cuore del Paese, non una zona di confine curdo.

 

Se io venissi da lei in agenzia di viaggio per chiederle di organizzami una vacanza in Egitto e le chiedessi dive andare per essere più tranquilli, lei cosa mi direbbe, di andare nelle zone di mare o al Cairo?
Nelle zone di mare, seguendo in particolare anche in quelle aree le indicazioni della Farnesina.
 

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