Nello scalo pugliese arrivano ogni giorno navi cariche di cereali la cui filiera di produzione non è del tutto chiara
Centinaia di agricoltori di Coldiretti Puglia si sono dati appuntamento questa mattina al porto di Bari per difendere il grano italiano e tutto il Made in Italy dalle importazioni massicce di materie prime straniere. Nello scalo pugliese arrivano ogni giorno navi cariche di mais, soia e grano, la cui filiera di produzione non è del tutto chiara. Inoltre, lamentano gli agricoltori, i prezzi continuano a calare, mettendo in ginocchio i produttori italiani. "Siamo qua – spiega Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia – per dire a gran voce a tutto il sistema politico italiano e regionale: è necessaria, e inderogabile, l'etichettatura del made in Italy della pasta perché senza quello continuano ad esserci speculazioni assolutamente ingiustificate che penalizzano la nostra Puglia e il nostro Paese in generale".
"Dal mese di agosto – spiega Corsetti – stanno arrivando importazioni massicce di grano e quindi calano i prezzi. La scorsa settimana sono arrivati sotto i costi di produzione ed è inaccettabile". "Molto spesso – aggiunge – viene raccontato che il grano arriva dal Canada, ma non è così. Solo una parte arriva da lì, il resto da altri porti imprecisati: ci sono navi con bandiera di Malta, di Gibilterra, della Turchia e non è facile ricostruire" la filiera del prodotto. Questa, ha spiegato il direttore di Coldiretti Puglia "è una cosa che non accettiamo. Chiederemo all'autorità portuale di fare più controlli" con il ministero della Sanità "e vogliamo essere leali con le famiglie e con i consumatori, dicendo loro che stiamo andando sotto i costi di produzione e che il nostro tessuto agricolo sta soffrendo per questo".
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